La speranza ci salverà dalla furbizia

Rimini

Giuliano Ferrara inizia così il suo primo articolo del nuovo anno: “Vorrei praticare la dolce arte degli auguri ma non ce la faccio. Spero nel meglio, un rapido cuocersi nel suo brodo di un’Italia irriconoscibile e purtroppo stranota, ma temo il peggio. Il reddito della pigrizia e quota cento per le pensioni: ho paura che siano stimoli ulteriori per l’invidia sociale...”.

Un altro Giuliano, il mio amico Cazzola, mi dice che in un Paese che fa del ritorno di Di Battista un evento, non ci sono speranze.

I grandi giornali e le grandi televisioni hanno trasformato la peggiore Legge di Bilancio di sempre, in una grande vittoria dei furbi.

Come è furbo Salvini! Che tattica! E Di Maio? Perde voti, ma adesso arriva Di Battista, è più furbo di Di Maio il Dibba!

La giornalista di Sky dice entusiasta: “adesso ci colleghiamo con Di Battista”, ma Dibba è con Di Maio, in montagna, neve, tute, sci, gente sorridente e abbronzata, erano poveri prima, prima della manovra del popolo.

Via al collegamento e Giggino, con quel sorriso di chi ti dice che il villino sul terreno della fabbrichetta del padre è un piccolo capannone e la piscina serve a pulire gli attrezzi dei muratori, dopo una giornata di lavoro in nero, con quel sorrisino lì! Capito? Bene, dice, come direbbe Giorgio Mastrota: “adesso cari italiani vi facciamo un altro regalo, taglieremo gli stipendi dei parlamentari”. Boom! Non sa che se li tagli per legge poi non puoi fare il furbo, non puoi fare i bonifici falsi. Non puoi nemmeno farti 10 mila euro di rimborsi al mese, dicendo che vivi con 3mila euro. Non puoi.

C’è speranza?

Dicevamo il collegamento con Sky, in montagna, parla solo Giggino, Dibba sta zitto, ma la giornalista sperava di collegarsi con lui.

Delusione.

Si riprende e mette in evidenza che Dibba non ha parlato, ma il suo sorriso, le smorfie del suo viso, erano abbastanza eloquenti! È furbissimo!

Circa il 30% degli italiani votano questi qua.

C’è speranza?

Ma ci sono quelli ancora più furbi!

Quelli che dicono: “Salvini tutta la vita di fronte a questi qua e di fronte a quelli del Pd e di Forza Italia”. Questi sono ancora più furbi! Magari hanno votato 5 stelle in odio a Renzi, oppure no, ma insomma, hanno un’azienda, uno studio professionale, un qualche interesse o, forse, un minimo di amor proprio, ma la decrescita no. Non la vogliono. Non sono felici così. Quindi forza Salvini! Ha votato la legge con la quale qualsiasi magistrato può tenere sotto indagine chiunque a vita? E ti può sbattere in galera per una intercettazione per traffico di influenza? Non importa, con Salvini anche i giudici stanno buoni. Gli telefonano per congratularsi per il sequestro della nave Diciotti! Manda affanculo i magistrati che non gli telefonano. Ci proteggerà Lui! È furbo. E poi dai: “ci sono troppi negri in giro”, “ho parcheggiato il Suv fuori dal supermercato e son venuti in tre a chiedere i soldi, non se ne può più”.

Sì certo, troppi negri in crociera. E questi qui del volontariato di che si lamentano? Non ci sono più poveri. Li abbiamo aboliti. Ospitano i negri. Fa bene Salvini a tassarli.

Salvini ha votato tutte le leggi che hanno mandato l’Italia di nuovo sotto zero, dopo 4 anni? Si però, troppi negri! Certo.

Più del 30% degli italiani lo votano. Lo votano anche un bel po’ di cattolici. Meglio atei che falsi, dice Papa Francesco. Ma loro si sentono furbi.

C’è speranza?

Forza Italia va in Aula con i gilet azzurri e il Pd occupa i banchi del Governo. Come i grillini nella passata legislatura. Cascano le braccia.

C’è speranza?

Ci sono solo due eventi che possono cambiare la rotta.

Il primo. Il discorso di Mattarella, finalmente sferzante con la cultura dell’odio e della paura. Lo ha approvato anche Salvini? Un eccesso di furbizia. E il troppo stroppia. Dicono al mio paese.

Il secondo. La rottura di Renzi con il Pd che torna indietro. Che è già realtà. Renzi è un leader non amato. Ma è un leader. La rottura può agitare lo stagno dell’opposizione. Colorare il suo grigiore, se priva di rancore. Rimettere in discussione tutto. Aprire una discussione politica e culturale nuova. E più creativa. Significa volere il partito di Renzi? No, non è questo il punto. Sarebbe un errore un nuovo partito personale. Serve un bel trambusto, onde che cancellano castelli di sabbia e vecchi capanni concettuali. Poi qualcosa di nuovo e di antico, nascerà.

(*) già Parlamentare

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