Sciopero generale a San Marino, neve e freddo non fermano i manifestanti

San Marino

SAN MARINO. Neve, freddo e nebbia non hanno fermato lo sciopero generale: in tantissimi ieri mattina hanno riempito il Pianello per chiedere al Governo un deciso cambio di rotta, a partire dalla Legge Finanziaria in questi giorni al centro dei lavori del Consiglio. «Vista la neve e il maltempo, è una partecipazione straordinaria: non vi aspettavamo in così tanti, grazie davvero a tutti!». I segretari generali della Csu, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari, hanno accolto così i lavoratori di tutte le categorie e i pensionati che in corteo, attraversando le vie del centro storico, si sono riversati in una Piazza della Libertà sferzata da una nevicata incessante e dal vento gelido.

«Siamo di nuovo in piazza nel giro di pochi mesi perché il tema cruciale dell’equità continua ad essere ignorato - ha detto il segretario della Cdls, Gianluca Montanari, rivolgendosi verso le finestre illuminate di Palazzo Pubblico –. Il Governo continua infatti ad imporre sacrifici a senso unico, prelevando risorse da lavoratori e pensionati senza chiamare in causa le altre fonti di reddito. Prima della riforma tributaria del 2013 il carico fiscale sui lavoratori e pensionati era poca sopra i 35 milioni, mentre dopo la riforma è salito fino a sfiorare i 50 milioni. Nella legge Finanziaria le uniche misure concrete sono il taglio degli stipendi pubblici e quello delle pensioni. Non ci sottraiamo ad una responsabile politica di riequilibrio dei conti pubblici, ma la premessa deve essere chiara: cominci a pagare chi non ha mai pagato!». Per questo Montanari ha definito «assolutamente insufficiente e piuttosto illusorio» l’obiettivo del Governo di recuperare 1.700.000 euro dai furbetti del fisco, ribadendo comunque la disponibilità del sindacato a sedersi al tavolo della riforma previdenziale. Il segretario generale Csdl Giuliano Tamagnini, rivolgendosi alla folla ha sottolineato: «Con questa vostra straordinaria partecipazione ci avete sorpresi, voi siete la parte migliore della società. Siamo qui perché il paese ha bisogno di coesione, e non di alimentare scontri o una caccia alle streghe che ormai non ci sono più!». E rivolgendosi alla maggioranza riunita a Palazzo: «Non avete più prospettiva, dovete scendere da quegli scranni e confrontarvi con il paese; voi siete chiusi nell’aula consiliare, noi siamo qui fuori a rappresentare la parte sana della società!». Ha ribadito Tamagnini: «Non possiamo fare la riforma delle pensioni con una compagine che ancora prima di sedersi al tavolo pretende di sottrarci 30 milioni dal Fondo Pensioni, senza nessuna possibilità di poterli più recuperare. L’Esecutivo non ha uno straccio di idea per far uscire il paese dalla crisi, se non dire che si deve fare debito. Con questo debito forse si salvano le banche, ma non il paese, che è quello che noi vogliamo salvare». «A fine mattinata, le forze politiche di opposizione hanno chiesto di incontrare a Palazzo Pubblico, a margine dei lavori consiliari, una delegazione delle Confederazioni Sindacali esprimendo condivisione verso le posizioni sindacali, sostenute da una così straordinaria partecipazione popolare. «Da parte dei partiti di maggioranza – spiega la Csu – non è giunta nessuna richiesta di incontro con i manifestanti».

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