Cagnolino picchiato e ferito a Faenza, la vicina chiama il 112

Faenza

FAENZA. Impaurito e rifugiato in un angolo continuava a guaire per il dolore. Un lamento continuo, che aveva fatto insospettire la vicina di casa, che non aveva esitato a chiamare i carabinieri per il sospetto che tra le mura di quell’appartamento un povero cane stesse venendo maltrattato. Un’intuizione tutt’altro che errata, tanto è vero che oggi due uomini, un faentino 50enne e il suo coinquilino, si trovano a processo per presunti maltrattamenti su animale.

Una profonda ferita

I fatti risalgono a due anni fa e proprio ieri è iniziata la prima udienza del procedimento davanti al giudice Cecilia Calandra. Come ricostruito dagli uomini dell’Arma intervenuti quel giorno nell’abitazione, il 50enne faentino avrebbe colpito l’animale che gli era stato dato in custodia abbastanza violentemente da procurargli una profonda ferita sul dorso.

Un incubo

Il cagnolino, uno yorkshire adulto, era stato affidato all’uomo da un’amica che aveva deciso di concedersi qualche giorno di vacanza. Un classico piacere tra persone che si conoscono da tempo, peccato che la donna 40enne non potesse di certo aspettarsi che dentro quella casa il suo amico a quattro zampe sarebbe stato costretto a vivere un incubo.

Dopo qualche giorno il telefono della stazione dei carabinieri inizia a squillare. Dall’altra parte della cornetta la voce di una signora che chiama per segnalare di star sentendo ormai da diverse ore alcuni lamenti di un possibile cane provenire dall’abitazione vicino alla sua. I militari, intuendo il possibile maltrattamento, decidono di controllare. E quando il 50enne gli apre la porta di casa trovano quel piccolo yorkshire in preda ai lamenti e con sangue che gli sgocciola tra il pelo, proveniente da una ferita alla schiena.

La corsa dal veterinario

L’animale viene immediatamente portato dal veterinario, che dopo le cure necessarie lo tiene in custodia in attesa del ritorno della legittima proprietaria. Il 50enne faentino viene invece denunciato per maltrattamento di animali. E con lui anche il coinquilino per il medesimo reato.

In tribunale

Ieri mattina la prima udienza del processo, nel quale l’avvocato Giorgio Vantaggiato, che tutela l’uomo, ha chiesto un rinvio per la produzione dei referti medici che attestano la grave malattia mentale del suo assistito, che già in passato era finito a processo per episodi di grave violenza nei confronti di uno straniero. Causa nella quale venne assolto proprio per la sua incapacità di intendere e di volere.

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