In troppi sull’autobus, bimbi “appiedati” in stazione a Ravenna

Ravenna

RAVENNA. L’autobus è troppo pieno e una scolaresca di bambini delle elementari in procinto di tornare a Brisighella rimane a piedi alla stazione di Ravenna. È successo ieri nel primo pomeriggio, i piccoli turisti in visita alla città bizantina non sono stati fatti salire sull’autobus, nonostante fossero muniti di regolare biglietto, perché c’era già una trentina di persone e la portata del mezzo era di 55 passeggeri. Su quell’autobus diretto a Faenza, che ferma in alcune stazioni intermedie, salgono anche diversi pendolari di Godo, ed è proprio uno di questi, Paolo Casadio, a raccontare quanto accaduto ieri.

La vicenda

«Sono un pendolare da trent’anni, abito a Godo e ultimamente i problemi di trasporto sono aumentati. Oltre alla discutibile qualità del servizio, c’è stata una notevole riduzione delle corse. Per questo io ad esempio, non essendoci più il treno delle 14.30 che fermava a Godo, prendo il pullman delle 14.50 diretto a Faenza. Ieri poco prima della partenza, insieme a me sono salite una trentina di persone – racconta Casadio – a un certo punto sento il vociare di bambini, e vedo in arrivo una scolaresca di circa 40 ragazzini delle elementari. I piccoli erano stati in gita a Ravenna e dovevano tornare a casa, avevano un regolare biglietto di ritorno, ma quando l’autista si è reso conto che i passeggeri avrebbero superato il numero consentito ha detto: «Il problema è che l’autobus può portare 55 persone, voi siete troppi». L’autista ha quindi chiamato un funzionario di Trenitalia, che è accorso subito, spiegando che i trasporti collettivi di solito vengono organizzati in maniera diversa e che probabilmente la biglietteria di Faenza aveva commesso un errore. Una situazione che ha impedito ai bambini di salire sull’autobus: i piccoli sono rimasti a terra, seduti sul marciapiede, al freddo».

Le maestre, preoccupate, hanno domandato all’addetto di Trenitalia: «E quindi cosa facciamo? alle 16 i bambini vanno restituiti ai genitori». «Ma come è possibile? Può accadere che ci siano più passeggeri di quelli consentiti, esisterà pure una procedura che prevede cosa fare – si chiede Paolo Casadio nel commentare la vicenda –. Non è possibile lasciare dei bambini al freddo seduti sul marciapiede. L’autobus sul quale io sono salito e i bambini no, poi è partito, non so quanto abbiano dovuto aspettare i ragazzini e gli insegnanti per tornare a casa».

I bambini a Brisighella ovviamente ci sono arrivati, ma hanno dovuto attendere un’ora in stazione l’autobus successivo per Faenza, che è partito alle 15.50, poi dalla città manfreda hanno preso un altro bus diretto a Brisighella.

Trenitalia si scusa

Trenitalia, interpellata su quanto accaduto, si è subito scusata ed ha avviato una procedura per verificare cosa sia accaduto, soprattutto in fase di prenotazione dei biglietti. «Ci scusiamo per questo disguido che ha coinvolto dei bambini, costretti a subire un disagio – affermano dagli uffici di Trenitalia – e abbiamo avviato delle verifiche per capire la dinamica esatta dei fatti e per appurare se ci siano state delle responsabilità da parte della biglietteria. Ricordiamo che normalmente le comitive numerose non sono ammesse sugli autobus proprio perché vi è un numero limitato di posti. Solitamente in casi come questo, con un elevato numero di viaggiatori, gli utenti vengono indirizzati verso forme alternative di viaggio, proponendo soluzioni diverse che si concordano di volta in volta».

Trenitalia sottolinea anche che i «bambini non sono rimasti fuori al freddo, ma sono entrati in stazione in attesa dell’autobus successivo e sono stati assistiti dal personale di Trenitalia che poi li ha accompagnati sull’autobus in partenza alle 15.50».

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