Rimini, spara dal balcone ai piccioni nel giardino della vicina, condannato

Rimini

RIMINI. Lo scorso 10 giugno si era appostato sul balcone di casa. Aveva impugnato la carabina ad aria compressa. E come se si trattasse della cosa più normale, dopo averla caricata, e preso la mira, aveva iniziato a sparare ai piccioni che stazionavano nel giardino della vicina di casa. Con cui, da molto tempo, non doveva correre buon sangue. Se fosse per via dei volatili, non è stato specificato. Fatto sta che la signora, giustamente, non ha apprezzato le doti di mira dell’improvvisato quanto pericoloso cecchino. Che aveva lasciato al suolo diverse vittime.

A rimettere ordine c’aveva pensato la polizia. Un equipaggio dell’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico della Questura, a sirene spiegate, era “volato” alle Celle, sede dell’insolito terreno di caccia. Il 50enne, dopo essere stato accompagnato negli uffici di corso d’Augusto, aveva potuto far ritorno sul suo balcone, solo dopo aver ritirato una bella denuncia. Che ora, la procura della Repubblica, ha chiuso con un decreto penale di condanna, provvedimento che può essere applicato solo quando l’indagato può chiudere la sua posizione con una pena pecuniaria. Il reati contestati al 50enne sono getto pericoloso di cose, con riferimento ai pallini esplosi (il fucile ad aria compressa non è considerato arma) e abbattimento non consentito di animali.

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