Vagava da sola a piedi in autostrada a Forlì: ragazzina racconta disagi in famiglia

Rimini

FORLÌ. La Polizia stradale dell’A14 l’ha trovata che camminava in autostrada, con il fare smarrito. L’hanno portata via e affidata ai servizi sociali, ai quali la ragazzina, di 12 anni, ha raccontato di vivere una situazione difficile in famiglia e di aver anche subito percosse, anche se la visita al Pronto soccorso non ha evidenziato segni traumatici. I genitori, ai quali è stata temporaneamente tolta con un provvedimento del sindaco, incaricato in caso di urgenze per i minori, hanno negato di aver mai alzato le mani contro la figlia, raccontando una diversa storia di disagio. La ragazzina non voleva andare a scuola perché era presa in giro dai compagni per il suo aspetto. Aveva saltato diversi giorni di scuola e la dirigente aveva avvertito i servizi sociali che avevano già preso contatto con la famiglia, la quale si era attivata per venire incontro alle esigente della figlia contattando professionisti in grado di aiutare la ragazzina per un problema non certo grave, ma che abbinato alle prese in giro dei compagni, aveva fatto cadere la giovane in uno stato di disagio.

Aspetti da chiarire

Sono ancora tanti gli elementi da chiarire in una vicenda della quale è stata informata la Procura dei minori di Bologna, per la quale non c’è ancora un’indagine già affidata a qualche forza di polizia e di conseguenza il padre, chiamato in causa dalla ragazzina con i sanitari e con i servizi sociali, non risulta indagato, anche se si è già affidato all’avvocato Alessandro Pinzari per fare luce sulla vicenda, per la quale si dichiara totalmente estraneo a qualsiasi episodio violento. Di certo che nei giorni scorsi la 12enne, invece di andare a scuola, è stata trovata a vagare lungo la carreggiata dell’A14. A fermarla una pattuglia della Polstrada che, vedendola smarrita l’ha soccorsa e portata in caserma dopo di che, intuito il disagio, ha avvertito i servizi sociali.

Il racconto

Agli assistenti sarebbero state fatte state le prime confidenze della ragazzina che ha parlato di presunte violenze domestiche. Portata al Pronto soccorso, il referto medico non ha evidenziato segni particolari. È stato presentato un esposto al Tribunale dei minori ed è partita la procedura di tutela della minore. Con il consenso del padre (comunque non necessario) la giovane è stata portata in una struttura protetta, per approfondire la situazione di disagio. C’è già stato un incontro tra i genitori e gli assistenti sociali, che però hanno negato in consenso a far incontrare padre e madre con la minore, visto il suo stato. Il prossimo passo sarà quello di far svolgere delle indagini a forze dell’ordine incaricate. Per il momento la famiglia rimane separata.

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