Montalti: "L’azzeramento del fondo per i giornali è un attacco alla democrazia del nostro Paese"

Rimini

Attivarsi con Governo e Parlamento per scongiurare tagli improvvisi e unilaterali delle risorse relative al Fondo sul pluralismo, che rappresenterebbero un fatto di assoluta gravità per la libertà di informazione nel nostro Paese, è l’obiettivo della risoluzione di cui è prima firmataria la consigliera regionale Lia Montalti. Hanno sottoscritto l’atto di indirizzo anche i consiglieri del Pd Rontini, Campedelli, Benati, Zoffoli, Zappaterra, Serri, Marchetti, Calvano, Caliandro, Soncini, Poli, Tarasconi, Bessi e Pruccoli.

 "Ho depositato questa risoluzione a seguito della decisione del Governo di procedere ad un graduale azzeramento, a partire dal 2019, del Fondo per il pluralismo, quota del Dipartimento informazione editoria – afferma la consigliera Montalti ­­–. In questo modo, viene messo in discussione un pezzo fondamentale della nostra democrazia. Azzerare il Fondo significa infatti colpire l’informazione di carattere locale, a farne le spese saranno infatti le testate no profit, le cooperative senza scopo di lucro, i giornali delle diocesi, con un conseguente danno dal punto di vista della pluralità delle voci e dell’informazione per le comunità locali".

Tali contributi non vanno ai "grandi" giornali, ma sono fondi destinati a 54 testate generaliste per lo più locali, 121 settimanali in gran parte radicati sul territorio, 87 periodici per gli italiani all’estero, 33 testate per non vedenti, 10 giornali di associazioni di consumatori. 

La consigliera Montalti ribadisce che le testate locali rappresentato un patrimonio di tutta la comunità e garantiscono una capillare informazione di prossimità, vicina ai territori e ai cittadini, raccontando e documentando la vita della comunità. "Siamo quindi fortemente contrari ad un azzeramento del Fondo nazionale – conclude –. Proprio per questo motivo, chiediamo alla Giunta regionale e alla presidenza dell’Assemblea Legislativa di avviare in tempi rapidi un confronto con il Governo e con i Presidenti delle Camere per scongiurare azioni lesive della democrazia e tutelare una reale libertà di informazione".

 

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