Pietre come scalpelli per rubare pezzi d’Arco a Rimini: denunciati due turisti

Rimini

RIMINI. Commentando pochi giorni fa gli atti di vandalismo all’Arco d’Augusto con un “la mamma dei cretini è sempre incinta”, l’amministrazione comunale non pensava di doversi ripetere così in fretta. Anche se, almeno questa volta, i colpevoli ci sono. E non sono certo due ragazzi. Ieri mattina gli agenti della Polizia municipale hanno fermato e denunciato due cittadini croati, una donna tra i 50 e i 60 anni e un uomo di 72, per danneggiamento e tentato furto di frammenti del basamento di uno dei simboli della città. I due, a quanto pare parte di una comitiva turistica, sono stati pizzicati mentre martellavano con pietre il manufatto per frammentarlo, infilando poi i pezzi in due buste. Buste che, all’intervento della Polizia municipale, sono state gettate con il loro contenuto, nove frammenti pietrosi di piccole dimensioni in una e due più consistenti in un’altra. Per la coppia è scattata la denuncia per tentativo di furto e di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. «Definire questa storia allucinante forse rende poco l’idea - commenta l’assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad - allucinante nelle modalità, in pieno giorno; è paradossale anche il profilo dei responsabili del gesto, turisti con una età non indifferente alle spalle, e dunque difficile bollare questa cosa come “una ragazzata”». A conferma che «il vandalismo e la stupidità hanno poco a che fare con la carta d’identità e molto invece con l’ignoranza».

Il precedente

La scorsa settimana, ignoti grafomani, probabilmente una coppia di giovani fidanzatini, armati di pennarello nero e bomboletta spray, avevano scritto rispettivamente una dedica al proprio amato, ed alcuni bizzarri ghirigori rosa, su due lati dell’Arco. Il Comune aveva subito provveduto a ripulirlo, dopo l’ok della Soprintendenza.

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