Spiagge, Mussoni gela tutti: "Le parole di Bolkestein non contano nulla"

Rimini

RIMINI. «Bolkestein ha detto questo? Ma così è come andare a ripescare le parole di Alcide De Gasperi, si tratta di un ex ministro non conta più, quello che conta è ciò che ha detto la Corte europea di giustizia e a noi, in Italia, serve una legge per evitare la procedura di infrazione». Giorgio Mussoni, presidente dei bagnini di Oasi Confartigianato, va contro corrente e smorza gli entusiasmi che hanno alimentato le parole di Frederik Bolkestein, il quale ha bocciato le aste spiegando che che le concessioni demaniali sono beni e non servizi. Mussoni però resta sui fatti, al netto dei facili entusiasmi: «Con tutto il rispetto, il padre di quella direttiva non ha più alcun ruolo e a noi poco può importare quello che pensa, anche perché è in ritardo di molti anni e noi la strada, giusta, l’abbiamo imboccata con quella legge che doveva essere approvata lo scorso autunno e non è purtroppo passata». Ecco perché il numero uno di Oasi auspica «che ci sia una accelerata in questo senso, perché l’Europa, che ha già detto che si deve andare alle evidenze pubbliche e ha bocciato le proroghe, potrebbe indispettirsi nel vedere il nostro immobilismo e fare scattare ancora la procedura di infrazione». Quello che nel concreto vogliono i bagnini, continua Mussoni, «è anche quello che abbiamo ribadito qualche settima fa, a Roma, negli incontri con alcuni capigruppo parlamentari». Tradotto: legittimo affidamento, riconoscimento del valore di impresa e riconoscimento della professionalità. Insomma, prosegue Mussoni, «abbiamo avanzato richieste concrete alla luce di quanto è stato già stabilito dall’Europa e, ribadendo il rispetto per Bolkestein, per me le sue parole dette a Roma hanno davvero poco valore: noi seguiamo una strada già tracciata e aspettiamo fatti, sperando che arrivino al più presto».

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