Guerra tra aeroporti, si passa alle denunce

Rimini

RIMINI. Nessun interesse persecutorio su Aerdorica e nessun aiuto pubblico, tanto meno per il ritorno di Ryanair. Ma intanto Airiminum, pronto alle vie legali, replica a quella che giudica una "campagna denigratoria" nei suoi confronti da parte della società di gestione dell'aeroporto di Ancona, Aerdorica. E si dice appunto pronta a tutelarsi "in ogni sede a fronte delle infondate, prima ancora che inaccettabili, accuse dell'amministratore unico", Federica Massei, e "degli organi di stampa locali". Guerra dei cieli, e non solo, accettata e rilanciata insomma. In merito alla partecipazione di Airiminum alla denuncia alla Commissione europea per l'aiuto finanziario pubblico della Regione Marche, denuncia che sarebbe arrivata secondo Aerdorica in tempi sospetti (e che ha portato una nuova serie di approfondimenti da parte dell'Ue), Airiminum chiarisce di avere "l'innegabile diritto a tutelarsi". E comunque "a tale iniziativa è completamente estraneo ogni intento critico e men che meno persecutorio nei confronti dell'aeroporto di Ancona, della Regione Marche e delle comunità locali". Inoltre Airiminum "sta solo partecipando ad un procedimento già in corso". Ed è "paradossale" accusarla dei problemi di Aerdorica: il suo "enorme debito è stato accumulato in anni". Anzi "in circostanze meno gravi" le società di gestione degli aeroporti di Rimini, Forlì, Reggio Calabria e Crotone sono state dichiarate fallite. Passando a Ryanair l'accusa è "chiaramente pretestuosa": come da documenti pubblici, il tour operator Destination Romagna, e non Airiminum, ha ottenuto, nell'ambito di una gara pubblica, un finanziamento di 115.000 euro da erogare in tre anni per la promozione di un prodotto turistico in collaborazione con alcuni alberghi collegato ai voli Ryanair".

Fondi, fa notare Airiminum, che "non sarebbe di certo stato sufficiente a finanziare i voli Ryanair". Comunque la società riminese invita quella anconetana a una due diligence sui conti da cui risulterà che Airiminum "non ha ricevuto alcun contributo pubblico". E annuncia appunto possibili vie legali. L'amministratore delegato Leonardo Corbucci ha infatti conferito mandato allo studio legale Nctm, ed in particolare agli avvocati Raffaele Caldarone, Bernard O'Connor e Alessandro De Stefano, per "verificare tutte le possibili iniziative promovibili nei confronti di chi sta cercando di arrecare danni evidenti ad un gruppo di investitori che fin da luglio 2014 ha creduto che è possibile sviluppare un progetto ambizioso anche a Rimini". 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui