Misure antiterrorismo. «Troppe norme: salta la festa di Carnevale»
Troppe norme
Allora. Alla guida del Comitato troviamo Paolo Morolli. Allarga le braccia sconsolato, “vittima” della burocrazia. La paura degli attentati terroristici e la necessità di approntare adeguate contromisure, hanno cambiato tutto, le direttive del ministero degli interni sono obbligatorie.
Ma? «Per una festa di tre ore in piazza – spiega Morolli – ti chiedono un piano redatto da un tecnico abilitato, con relativo servizio sanitario, servizio per la sicurezza, antiterrorismo, le vie di fuga, se serve un vigile urbano lo devi pagare. A questo punto per il 10 febbraio non ce la faccio più. Alla fine qua si tratta di spendere qualcosa come mille euro. Niente. Non ce la facciamo».
Feste in bilico
E non si tratta solo del Carnevale. Qua è a rischio la tradizionale fogheraccia di San Giuseppe. «Faremo questo benedetto piano e speriamo che valga per tutte le manifestazioni del Comitato. Capisco il problema della sicurezza, ma forse non bisogna passare di là. Questa estate abbiamo concentrato tutti gli eventi in piazza, mettevano quattro o cinque auto a protezione dei varchi di accesso, ma non sarà più possibile. Chiederemo al Comune di mettere delle chiusure fisse e altre mobili. Con tutte quelle norme, il rischio a questo punto è quello di non fare più nulla. Poi c’è tutta la questione della responsabilità personale, sono io che mi devo premunire con una assicurazione. Qua è difficile organizzare qualunque cosa. Ora faccio fare la relazione tecnica. Poi vediamo cos’altro dobbiamo preparare». L’unica certezza è che la festa di Carnevale a Viserba è stata cancellata.