Giochi e oggetti pericolosi, sequestrati 87mila articoli

Rimini

RIMINI. "L’incessante attività di controllo economico del territorio, mirata anche alla tutela del consumatori e alla salvaguardia della correttezza delle regole del mercato, ha fatto registrare nei giorni scorsi il sequestro di circa 60.000 prodotti, tra articoli falsi o non sicuri sulla base delle vigenti normative relative agli standard fissati dall’Unione Europea in materia di salute del consumatore", si legge in un comunicato della Guardia di finanza di Rimini. Questa settimana, sempre nello stesso ambito d’intervento, è stata portata a termine "un’altra nuova importante operazione di prevenzione e repressione dei fenomeni della contraffazione e dell’abusivismo", a tutela dei consumatori e delle attività commerciali che operano nel rispetto delle regole.

 I negozi nel mirino

Sulla scorta degli sviluppi investigativi, ripercorrendo la filiera commerciale dei prodotti contraffatti o comunque illecitamente commercializzati, conseguenti a precedenti interventi sul campo, sono stati infatti individuati, a Rimini, dai militari del Gruppo, due negozi: uno gestito da un cittadino straniero (bengalese) e l’altro da un riminese, risultati in possesso, il primo, di oggetti e materiali privi delle indicazioni relative al nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione europea, come obbligatoriamente previsto dalla leggi, mentre, il secondo, di prodotti recanti marchi contraffatti.

Il bengalese 

In particolare, nell’esercizio commerciale gestito dallo straniero, sito nel centro, sono stati controllati e posti sotto sequestro 86.650 articoli perché posti in vendita senza le prescrizioni di sicurezza dettate dalle direttive comunitarie e sprovvisti di qualsiasi tipo di informazione sui materiali utilizzati nella fabbricazione, con possibili rischi per la salute degli ignari consumatori.  

Il riminese 

Invece, nel secondo punto vendita controllato, gestito dal cittadino italiano, sono stati scoperti e quindi sottoposti a sequestro, 600 magliette con i colori e i loghi di noti club calcistici e capi di abbigliamento vari, anche per bambini, tutti recanti marchi contraffatti.

Multe e segnalazioni 

Il responsabile del punto vendita di etnia bengalese è stato segnalato alla Camera di Commercio per le violazioni alla normativa che disciplina la sicurezza sui prodotti e al Codice del Consumo, che prevede una sanzione amministrativa superiore a 25.000 euro, mentre il gestore dell’esercizio commerciale trovato in possesso dei marchi contraffatti è stato segnalato all’autorità giudiziaria per commercio di prodotti recanti marchi contraffatti e per ricettazione.

 

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