Meno vino ma ottimo: "protezione solare" per salvare l'uva

Rimini

RIMINI. Alla tenuta “I Muretti” di Monte Colombo, per difendere le vigne dal sole battente sui grappoli è stato nebulizzato caolino di argilla bianca: protegge l’acino dalle scottature e permette al tempo stesso alle foglie di respirare. A Ca’ Perdicchi, per combattere la siccità degli ultimi anni, hanno puntato invece su un impianto di irrigazione di ultima generazione. È la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di come la frase più banale legata al meteo «non ci sono più le stagioni di una volta» calzi perfettamente alla viticoltura. Come sanno bene i produttori di vino che ormai ogni anno sono costretti ad anticipare il tempo della vendemmia. Che per quasi totalità delle aziende, al più tardi, dovrebbe partire all’inizio della prossima settimana.

San Patrignano

Nelle vigne della comunità fondata da Vincenzo Muccioli, la raccolta di uve Chardonnay è già iniziata. Come spiega l’enologo Angelo Totaro «la tempestività è importante per mantenere alta l’acidità e la freschezza requisiti fondamentali per la base di un buon spumante». Totaro non si sbilancia quindi per quanto riguarda le previsioni sulla raccolta. «Ancora non ho i dati alla mano, sto però vedendo un ottimo stato di salute dell'uva: bella integra. La buccia spessa sintomo di qualità; indicativamente ci aspettiamo sì un calo di produzione ma solo per i vini rossi». San Patrignano nel 2016 ha venduto tutta la sua produzione, 550mila bottiglie, fatta senza l’utilizzo di prodotti di sintesi.

San Valentino

La raccolta che partirà alla fine di questa o inizio della prossima settimana comunque «sicuramente sarà più scarsa rispetto al 2016», dicono da San Valentino. Oltre al gran caldo ai vigneti dell’azienda di Coriano un brutto colpo l’ha dato anche la gelata di aprile che ha compromesso la raccolta di un ettaro di bianco: «Un po’ d’acqua adesso non farebbe però assolutamente male», vien fatto notare. Ovviamente anche le loro uve permetteranno di ottenere un vino molto corposo. Per lo Scabi, forse il prodotto più famoso della tenuta, si dovrebbe confermare l’andamento degli ultimi due anni: sicuramente non dovrebbe avere meno di 14-14,5 gradi. Anzi, si dovrà lavorare per contenere la gradazione.

Ca' Perdicchi

Le campionature fatte ieri mattina dalla tenuta dei fratelli Gessaroli raccontano di grappoli «asciutti, con acini di qualità molto buona. Ne raccoglieremo però un 20/30 per cento in meno», spiega Andrea. Tutto questo nonostante l’impianto di irrigazione abbia permesso di non far patire la sete allo Chardonnay». Il vero problema, prosegue, è «che la vendemmia ormai inizia un mese prima». A Ca’ Perdicchi si partirà domani. «Non è facile gestire la gradazione alta. Si anticipa la raccolta per cercare di stare dentro ai range. Un Sangiovese di 12 gradi non hai difficoltà a usarlo come vino da tutti i giorni. Quando i gradi salgono a 14-14,5 diventa una riserva».

I Muretti

Rebola e Samoso sono le uve coltivate da Nicolò Bianchini e famiglia. Che non è preoccupato più di tanto per il calo che ci sarà «perchè noi non conferiamo alle cantine sociali. Anzi questo vuol dire far crescere la qualità del proprio vino». Valore aggiunto per la Rebola, per esempio, tipico vitigno riminese che negli anni ha portato diverse aziende a sfidarsi per aggiudicarsi la palma del migliore, «il che ha fatto crescere in maniera esponenziale la sua qualità. Peccato, però, non si riesca ad imporlo sul mercato nazionale. La Rebola è un bianco corposo che è in grado di reggere benissimo fino a 14,5 gradi». Anche lui sottolinea come il problema sia appunto quello della vendemmia anticipata: «Noi produciamo vino da tempo relativamente breve, dal 1995. Ricordo perfettamente che una volta non si partiva prima del 10-15 settembre. Ora, a metà settembre, la vendemmia invece è finita».

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