Imola: «Su Facebook mi sono immolato. Noi perso? Non abbiamo vinto»

Riccione

RICCIONE.  Daniele Imola, perché avete perso?

«Perso... non abbiamo vinto».

Questa l’ha già usata Bersani dopo Parma... non gli ha portato benissimo...

«Eravamo gli sfidanti. Qualcuno non lo ricorda ma è così... La nostra è stata una rincorsa. Difficile e per molti aspetti preparata all’ultimo momento. La caduta della prima giunta Renata Tosi è stata inaspettata... E comunque abbiamo perso di un soffio. Se i bollettini dei passi carrai fossero arrivati qualche giorno prima alle case dei riccionesi avremmo vinto, ne sono sicuro... Un giorno, forse, scopriremo perché sono arrivati dopo il ballottaggio del 25 giugno quando la scadenza del pagamento era il 30. Strano, no?».

Il segretario provinciale del Pd Juri Magrini dice che ai vostri attivisti «i riccionesi ne hanno dette di tutti i colori».

«Ci hanno detto che era ora di farsi vivi. Ci hanno raccontato di tanti problemi che hanno e di cui nessuno si occupa. La campagna elettorale è servita a ricostruire tanti rapporti: non ci vedevano da troppo tempo».

Che opposizione farete?

«Intanto mi auguro che capiscano che non si governa con 400 voti di differenza, che comprendano la necessità di unire le forze. Noi dobbiamo essere i primi ad avere l’umiltà di non dividere ma anche chi governa ha una grande responsabilità. Sulle sfide decisive ci saremo per i riccionesi».

Cosa intende con «ci saremo»?

«Prendiamo il Trc. Dovrà essere migliorato e fatto funzionare, utilizzato, per il bene di tutti. Non ci troveranno sulle barricate. Poi c’è il tema del turismo. Riccione non è alla moda da troppo tempo, e non intendo solo da tre anni di governo Tosi. Questa città deve tornare a fare parlare di sé in Italia e in Europa. Su proposte condivisibili noi saremo un supporto, non un ostacolo. In questi giorni sono a Matera: chi dice che non si mangia di cultura fa un errore gigantesco. E anche il nostro territorio può esprimere tanto con la forza delle idee. Saremo propositivi. Anche sul rilancio della spiaggia e degli sport balneari, per ora sviluppati a meno dell’uno per cento».

Come si concretizzerà questo spirito di collaborazione?

«Con il sostegno e la condivisione delle idee. Prendiamo il villaggio del Natale, buona idea della giunta Tosi. Potremmo lavorare insieme per migliorarlo. A mio avviso si dovrebbe liberare viale Ceccarini per dare maggiore prestigio al viale e favorire il commercio, spostando la pista di ghiaccio, circolare attorno ai giardini Montanari. Poi ci sono altri due temi fondamentali su cui ci saremo: l’ospedale e la statale. Se Renata Tosi vorrà avviare un confronto con l’Ausl per il sostegno del Ceccarini e dei medici e primari noi saremo con lei. Stessa cosa per il nuovo tracciato della Statale 16 che non può fermarsi in via Berlinguer ma deve attraversare tutta Riccione».

Permetta una curiosità: perché da mesi chatta sulla pagina “Come vorremmo la nostra Riccione” dove la ricoprono di insulti?

«Il centrosinistra riccionese ha sottovalutato questo strumento - usato invece benissimo dai sostenitori di Renata Tosi - e anche per questo ha perso la città. Al netto degli insulti lo considero uno strumento molto utile, diretto. Non esserci è stato il nostro problema e ci troviamo a colmare un ritardo di almeno sette, otto anni».

Lo colma facendosi insultare?

«Ho scelto di immolarmi, di sacrificarmi per gli altri. Continuerò a farlo. Magari in maniera meno assidua rispetto agli ultimi tre mesi ma non smetterò perché al di là degli insulti beceri ho trovato tante persone che magari non la pensano come me ma che comunque mi hanno arricchito con il confronto. Le idee arricchiscono, non devono fare paura. Io non ne ho».

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