La trans: «C'è un video che dimostra come ero vestita»

Rimini

RIMINI. «C’è un video che dimostra chiaramente quale fosse il mio abbigliamento quando mi sono seduta ai tavoli del ristorante di Rivazzurra». La trans Vittoria non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro ed è pronta a procedere per vie legali. Anzi quel video lo ha postato sul suo profilo Facebook in modo che tutti lo possano vedere. È stata lei stessa a girarlo, mentre attendeva l’intervento della polizia dopo essere stata respinta dallo Zodiaco. Un filmato in cui si vede chiaramente che il look era lo stesso apparso nelle foto pubblicate dal Corriere di Rimini: canottiera azzurra e jeans strappati, come va di moda oggi.

«Si tratta di un caso di omofobia bello e buono – sottolinea Vittoria –. Prima sono stata invitata ad andarmene con la scusa che avevo il cane. L’ho portato nel residence dove alloggiavo e sono tornata. Ma non è bastato: mi volevano far mangiare nascosta in un angolo del locale. Allora non ci ho visto più e mi sono arrabbiata. Il titolare mi ha anche detto che lui seleziona i clienti: ma non siamo in un club privé dove si entra solo con la tessera».

Vittoria confessa: «In 20 anni non ho mai ricevuto in nessun locale un trattamento del genere. Umiliata e maltrattata».

Sul caso interviene anche il presidente dell’Arcigay "Alan Turing" di Rimini, Marco Tonti: «Rimini ha una storia di accoglienza e di libertà, eppure gli episodi di omo-transfobia negli ultimi anni non sono stati pochi. E visto che Rimini è costantemente sotto ai riflettori gli echi di questi episodi hanno avuto spesso risonanza nazionale, intaccando l’immagine di rispetto che ci siamo costruiti negli anni e danneggiando il nostro appeal turistico nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali e dei loro amici».

Così l’Arcigay chiede sia alle singole attività commerciali e turistiche che alle associazioni di categoria di aderire al Rimini Summer Pride del 29 luglio «e facciano la loro parte perché l’evento, che l’anno scorso ha portato a Rimini 10mila persone, possa crescere e diventare non solo patrimonio cittadino, ma anche un simbolo di accoglienza di tutta la riviera».

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