Delbianco e Tosi vincitori del confronto. Conti sottotono, Vescovi si fa male sul Trc

Rimini

RICCIONE. È stata la serata del riscatto. Della rabbia e dell’orgoglio di Renata Tosi. Della credibilità conquistata da Andrea Delbianco. Difficile stabilire chi dei due sia il vincitore del confronto tra i candidati a sindaco organizzato dalla parrocchia di San Martino venerdì sera al palazzo del turismo. Trionfatori ex aequo, verrebbe da dire.

Ne escono ridimensionati Sabrina Vescovi e Carlo Conti, mai convincenti fino in fondo e poco a proprio agio sul terreno dello scontro. La candidata del Pd accetta la battaglia ma la perde piuttosto male, quello del Patto civico ne resta ben lontano, scelta che l’altra sera non ha pagato. Si conferma pesce fuor d’acqua Morena Ripa, aspirante sindaca di Fare.

La scena all’orario di inizio è la stessa di domenica scorsa fuori dallo Yellow. Attorno al palazzo del turismo è impossibile parcheggiare, moltissima gente rimane in piedi e almeno altrettanta se ne torna a casa per mancanza di posto. Anche in questo caso si possono stimare circa cinquecento persone presenti.

Tosi subito all’attacco

A scaldare la serata ci pensa l’ex sindaca Renata Tosi, ricandidata dal centrodestra. Sottotono domenica allo Yellow Factory, decide di cambiare completamente l’approccio e si lancia all’attacco. Tenta di spiegare che durante i suoi due anni di governo «nessuno è stato trattato da cittadino di serie b» e le arrivano i primi fischi. Lei non fa una piega, ringrazia «perché è bello il confronto» e «perché non possiamo pensarla tutti allo stesso modo», trasformando la contestazione in applausi. Capisce che il meccanismo funziona ed è lei stessa a innescare la reazione di quelli del Pd, introducendo volutamente i temi più caldi («criticate pure»), come lo sfratto delle cooperative dall’Arboreto e la Cgil dalla palazzina di viale Ceccarini.

L’autogol del Pd

Sabrina Vescovi tenta di imitare Renata Tosi ma la scelta è pessima. Succede dopo l’iniziale giro di domande uguali per tutti, quando i conduttori Simona Mulazzani e Andrea Polazzi offrono dei post-it con temi a piacere ai candidati. Vescovi sceglie spavaldamente il Trc, «potete cominciare a fischiare ma poi ascoltate». Vorrebbe fornire una riflessione fornendo la cronistoria di «un’opera con due punti di impatto urbano tremendi» ma la fischiano e non riesce a concluderla nei due minuti a disposizione. Renata Tosi ringrazia e va a nozze sul tema che l’ha spinta in politica 22 anni fa. La sua replica è devastante per Sabrina Vescovi e per il Pd: «A Riccione non ci sono due buchi neri del Trc: ci sono quattro chilometri di buchi neri. E non è una questione di date ma contano i nomi, quelli del Pd». Applausi a scena aperta da tutto il pubblico, escludendo qualche militante del partito di Renzi.

L’altro vincitore

Il successo di Andrea Delbianco ha natura completamente differente. Cinque stelle atipico, predica di «fare sistema coi Comuni vicini e difendersi da chi arriverà da lontano senza chiedere permesso» (Sabrina Vescovi glielo rinfaccia «parli da piddino non da grillino»). Rispetto a cinque giorni fa mostra un piglio completamente diverso: si fa inseguire da tutti sulla proposta di «aprire a Riccione un emporio solidale per aiutare i poveri»; promette di chiamare «grandi urbanisti per progettare una Riccione del futuro che da soli nemmeno riusciamo a immaginare»; va all’attacco sulla «Riccione che è spenta», a proposito di musica; risulta convincente quando Sabrina Vescovi tenta di metterlo alle corte sulla accoglienza dei profughi. «Non ci possiamo rifiutare. Questo è un pezzetto del patto sociale da sottoscrivere. Gestiremo al meglio le criticità».

La sorpresa... mancata

Carlo Conti sembra un po’ la fotocopia sbiadita di quello brillante e convincente sul palco dello Yellow. Come Sabrina Vescovi fatica a portare argomenti persuasivi: entrambi hanno proposte credibili ma non riescono a farle emergere nel contesto da corpo a corpo di venerdì sera.

Tutti contro il bullismo

Tutti i candidati si sono presi l’impegno, su richiesta del parroco della chiesa di San Martino don Antonio Moro, di portare avanti di comune accordo un progetto contro il bullismo. «Un anno di impegno politico senza scontri». Almeno un risultato questo dibattito sembra averlo garantito.

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