Tifo da stadio al confronto tra i candidati: Vescovi vince ma ai punti, bene Conti, Tosi se la cava

Riccione

RICCIONE. Il montante del kappao non c’è stato. Né si sono registrati colpi sotto la cintura. Ai punti, nel primo confronto tra i cinque candidati a sindaco di Riccione, ha vinto di stretta misura Sabrina Vescovi (centrosinistra), ben contenta di restare sul terreno a lei più congeniale, quello del confronto su idee e programmi. Se l’è cavata molto bene Carlo Conti (Patto civico), a tratti brillante e convincente. Sul pezzo anche la sindaca uscente, Renata Tosi (centrodestra), carente però nella specialità della casa, quella dello scontro. Da rivedere Andrea Delbianco (M5s), salvato dalla prova simpatia. Censurabile Morena Ripa (Fare), gravemente impreparata.

Una bolgia allo Yellow

Come ampiamente prevedibile, lo Yellow Factory, ex night confiscato alla malavita, è strapieno, almeno 500 persone, 700 per i proprietari. I quasi trecento candidati per un posto da consigliere non ci sono tutti ma quasi. Parcheggiare è un’impresa, trovare una sedia libera è impossibile. In tanti restano fuori. Il tifo è da stadio, ogni tanto parte qualche fischio, ma tutto sommato il clima resta composto.

La formula del confronto è però soporifera: all’americana, cinque domande tutte uguali. I candidati si limitano quasi sempre al compitino, evitano di attaccarsi l’un l’altro e ne viene fuori un dibattito con poco “sugo”.

La partenza tocca a Delbianco che da un cartone della vodka pesca il numero uno. La domanda è tanto facile quanto assurda: come proporrebbe Riccione per candidarla a capitale europea della cultura? Delbianco, Ripa e Conti vanno completamente fuori tema argomentando per due minuti di cultura balneare. Renata Tosi si aggrappa unicamente al premio giornalistico Dig Awards mentre Sabrina Vescovi snocciola una conoscenza piena del patrimonio culturale locale e lancia il Marano come grande polo della musica. È l’unica domanda della serata in cui le differenze sono marcate. Sugli altri temi (destagionalizzazione, sport e benessere, giovani e divertimento e città del futuro) lo schema si ripete. Morena Ripa arranca quasi sempre, Andrea Delbianco ripropone più o meno lo stesso concetto ad ogni domanda, stando il più possibile sul generale e astratto. A giocarsela sui progetti sono Conti, Tosi e Vescovi, forti di maggiore esperienza amministrativa.

Morena Ripa si prende qualche risatina quando propone un «velodromo e una pista da motocross». Dovrebbe accendersi il dibattito sui giovani e il divertimento ma Sabrina Vescovi, che potrebbe andare all’attacco di chi era in giunta quando a Riccione è stata spenta la musica nei locali, si limita a far notare che «va governata la complessità». Ne approfitta addirittura Conti, che in quella giunta c’era, e si prende gli applausi del pubblico argomentando che «la notte non deve fare paura e gli imprenditori vanno lasciati lavorare».

Domande simpatia

Diventa un po’ più vivace la serata quando il moderatore Fabrizio Vecchione passa alle domande jolly. Ognuno può scegliere se cantare una canzone, raccontare barzellette o parlare del proprio film preferito. A stravincere è Andrea Delbianco, forte di un trascorso da chitarrista in una band locale. È l’unico a trovare il coraggio di cantare a cappella, scegliendo “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli. Per un paio di minuti il pubblico è tutto per lui.

Ripetitiva Renata Tosi che si gioca di nuovo la ricetta per la piadina, sotto tono Sabrina Vescovi e Carlo Conti con le barzellette, triste Morena Ripa con “La vita è bella”.

Tensioni finali

Le ultime scintille le regalano le domande finali del pubblico. Questa volta diverse, due a testa scelte a sorteggio. Si becca qualche “buuu” Renata Tosi quando pesca la domanda sull’Arboreto Cicchetti. Rivendica la scelta di averlo chiuso per cambiarne gestione e utilizzo ma il pubblico la contesta.

Stesso destino per Sabrina Vescovi a cui la sorte regala il quesito su come migliorare il clima aziendale in Comune. Una parte del pubblico la fischia in partenza, come se ad assumerli tutti fosse stata lei. Potrebbe assecondarli ma non si piega e rivendica la qualità del lavoro dei municipali. Chiude tra gli applausi Delbianco. «Quando ci sono decisioni importanti da prendere vi voglio vedere tutti negli occhi - alludendo al Trc -. I quartieri si tirano i sassi l’un l’altro e non va bene. Quando mi muovo dentro Riccione devo trovare scomodo usare l’auto». Cantare deve avergli fatto bene.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui