Vede Gessica sfigurata e tenta il suicidio impiccandosi in cella con un calzino

Rimini

RIMINI. Per un attimo, in aula, pur non ricambiando mai il lungo e insistito sguardo di Gessica, ha inquadrato il volto sfregiato della sua ex ragazza grazie alla visione periferica. Ed è probabile che quell’immagine sia tornata a turbare i sonni di Edson “Eddy” Tavares, l’uomo accusato di aver aggredito l’ex Miss Romagna, detenuto nel carcere di Forlì. È accaduto, infatti, che abbia messo in atto un gesto di autolesionismo che - per le modalità in cui è avvenuto - gli operatori del penitenziario faticano a definire un vero e proprio tentativo di suicidio. Non tanto per le modalità (avrebbe cercato di annodarsi un calzino da uomo attorno al collo e di appendersi con quello alle sbarre), quanto perché il tentativo è avvenuto nel momento della distribuzione dei medicinali, quando cioè l’attenzione è massima ed è praticamente impossibile sfuggire al controllo. Il personale della polizia penitenziaria è intervenuto prontamente e i sanitari hanno verificato immediatamente le condizioni del detenuto, definite buone anche nelle successive comunicazione intercorse con gli avvocati difensori Riccardo Luzi e Andrea Tura. Il loro sforzo di smorzare i toni e riportare alla normalità processuale una vicenda finita sotto la lente dei media, sembra naufragare di fronte ai continui fatti nuovi che alimentano l’attenzione.

Turbato dopo il tribunale

«Tavares è uscito dall’udienza di Rimini profondamente prostrato per le parole con le quali è stato descritto dai testimoni e per l’assedio dei media». L’avvocato Luzi lo incontrerà già oggi in carcere, mentre l’avvocato Tura accompagnerà in settimana il consulente di parte, professor Alessandro Meluzzi, per un colloquio professionale. È il preludio a una rinnovata richiesta di perizia psichiatrica? Da parte di Gessica non si segnala alcuna reazione sui social network (Facebook e Instragram) ai quali affida i suoi saltuari commenti. Gli avvocati di parte civile, Alberto e Fiorenzo Alessi, non erano a loro volta al corrente della novità. Anche nel periodo della presunta persecuzione ai suoi danni, oggetto del processo in corso a Rimini (l’aggressione con l’acido riguarda un secondo procedimento penale ancora in itinere), Tavares aveva inscenato un tentato suicidio sul cancello dell’abitazione di lei. In quella occasione, non si era impietosita. I sentimenti per il ragazzo al quale era stata legata tre anni, facendo anche progetti di matrimonio, sono sempre stati sinceri. Gessica anche nell’accusare il ragazzo (sostiene di averlo riconosciuto al momento dell’aggressione) non ha mai dimostrato acrimonia davanti agli investigatori (pm Marino Cerioni e investigatori della Squadra mobile). Gli avvocati di Tavares hanno chiesto e ottenuto dal giudice di poter analizzare tabulati e messaggi inviati dalla ragazza per dimostrare che lei continuò a cercarlo anche dopo la denuncia per stalking.

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