Ora i ragazzi rischiano la denuncia

Rimini

di GIANLUCA ROSSI

RAVENNA. Dalle barricate alla smobilitazione il passo è stato tutto sommato breve. Una manciata di ore, anche se piuttosto tese.

Quella di giovedì è stata infatti una delle giornate più lunghe della storia recente delle proteste studentesche in città, iniziata con la scelta radicale degli studenti del liceo classico di impedire alla dirigente scolastica e al corpo docente di entrare nella scuola.

Una reazione dei ragazzi all’annuncio diffuso sul sito internet dell’istituto in cui era stato comunicato che le lezioni sarebbero riprese regolarmente ieri con tanto di conteggio delle assenze.

Un’imposizione arbitraria a loro avviso. Da lì la decisione di adottare la linea dura, scelta poi confermata anche nel pomeriggio nonostante l’opera di mediazione da parte della Digos ma rivista in serata dopo l’incontro con il sindaco.

Ottenuto l’impegno del primo cittadino per la riapertura della biblioteca dal 15 gennaio, i liceali - che della chiusura dello spazio prestiti (ridotto ad appena un’ora e mezza alla settimana e garantito solo grazie al volontariato di alcuni docenti) avevano fatto il loro cavallo di battaglia - hanno rimosso le barricate tornando al regime di occupazione precedente.

Ieri mattina la preside e gli insegnanti sono così potuti entrare regolarmente all’interno dell’istituto. E oggi la protesta si concluderà; domani infatti è prevista la regolare ripresa delle lezioni. «Fin dall’inizio - hanno spiegato gli occupanti - avevamo chiarito che una volta aperta la biblioteca l’occupazione sarebbe finita».

La vicenda comunque potrebbe non essere chiusa. Non tanto e non solo perché in caso di mancato rispetto degli impegni presi (apertura garantita per due ore al giorno) gli studenti sono pronti a nuove forme di protesta, quanto per i possibili risvolti penali. Il rischio è che l’atteggiamento tenuto e il muro contro muro di martedì possa configurare gli estremi dell’interruzione di pubblico servizio; a tal proposito sono in corso ponderate valutazioni in seno alle forze dell’ordine.

Rischiano poi una denuncia, in questo caso per imbrattamento e danneggiamento, anche i manifestanti che durante il corteo studentesco che si è tenuto nelle stesse ore in centro hanno lanciato uova contro il palazzo della Provincia. Molto dipenderà dalle riprese della manifestazione effettuate dalle forze dell’ordine che gli investigatori stanno visionando e che potrebbero portare all’identificazione dei responsabili.

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