Banca di Forlì sotto choc, è morto Sansavini

Rimini

FORLÌ. Banca di Forlì sotto choc, dai dirigenti ai dipendenti alle centinaia di soci, per la morte del 59enne Livio Roberto Sansavini - volto notissimo in città - deceduto ieri mattina alle 12 nello schianto del suo scooter contro un’auto in via del Canale a Roncadello, pochi metri prima di raggiungere la propria casa per la pausa pranzo.

Sansavini, responsabile dell’ufficio soci e relazioni esterne dell’istituto di credito con sede in corso della Repubblica ma in realtà figura da sempre a fianco dei vari direttori che si sono succeduti in questi anni alla guida dell’ex Cassa Rurale e Artigiana, era uscito in anticipo in previsione di farvi ritorno prima per andare in supporto ad un altro ufficio in difficoltà per la malattia di un collega. Disponibilità, questa, per lui abituale.

Era in sella al suo scooter Aeon 350 quando, all’altezza del civico 10 di via del Canale - dove viveva con la famiglia al numero 49 - si è trovato la carreggiata ostruita da una Fiat Panda che, provenendo dalla direzione opposta e guidata da un anziano, stava girando verso sinistra. L’impatto è stato molto violento e Sansavini è stato sbalzato privo di sensi sull’asfalto. Un tratto già in passato oggetto di critiche e appelli dei residenti per la sua pericolosità. Subito è scattato l’allarme che ha fatto giungere sul posto due ambulanze del 118, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Per i rilievi di legge è intervenuta la Polizia municipale.

Nato il 27 aprile 1957 da una famiglia di solide radice cattoliche (lo zio don Guido Sansavini, ora scomparso, è stato uno storico parroco della Pianta) sposato con Anna Cangini e con una figlia, Giulia, di vent’anni, Sansavini era una figura di riferimento praticamente per tutti coloro che avevano contatti con la Banca, pur mantenendo un profilo sempre riservato. Basti pensare che era lui a gestire i rapporti con le associazioni che chiedevano contributi o, come ricordato, i circa 2.500 soci per eventi e attività. Un ruolo dalle mille facce, che lo vedeva spesso “andare in soccorso” di questo o quell’ufficio. «Aveva buoni rapporti con tutti, sempre disponibile - ricordano, infatti, i colleghi, scossi per la notizia -. La banca e la famiglia erano le sue occupazioni . Qui dentro era un riferimento anche per la sua anzianità di servizio e fuori, in molti casi, rappresentava la banca».

«Non ho parole - dice Mario Russomanno, direttore di Multifor, società emanazione dell’istituto - lo conoscevo da una vita, era un amico fraterno». «Una persona amata da tutti e con tanti interessi - gli fa eco Piergiuseppe Bertaccini, il popolare Sgabanaza, direttore dal 1998 al 2003 -. Disponibile con tutti. In questi anni ha sempre gestito la casa famiglia della Diocesi a Tesero, in val di Fiemme, che ospitava sacerdoti ma anche tantissimi forlivesi per il periodo estivo e quello invernale. E poi si dava da fare anche per dare impulso alla vita culturale e ricreativo del circolo di Roncadello, dove viveva. La sua scomparsa è una tragedia. E dire che ci siamo salutati proprio questa mattina (ieri ndr) dopo un po’ di tempo che non ci vedevamo».

Ancora incerta la data dei funerali in attesa del nulla osta dell’autorità giudiziaria.

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