Scoperto il "tesoro" del teatro Galli

RIMINI. Una città che cresce su se stessa e si evolve nel tempo con intelligenza: è questa la Rimini che è emersa ieri dalla conferenza stampa con cui la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna e il Comune hanno reso noti i risultati della campagna di scavi tenutasi nell’area di cantiere del Teatro Galli, conclusasi nei giorni scorsi. Avviato da svariati anni con il diretto coinvolgimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il progetto di ricerca ha interessato le aree sottostanti la platea, il golfo mistico, il palcoscenico e i vani laterali che affacciano sulla piazza e su via Poletti, aprendo un’importante finestra sulla storia della città.

Svolte sotto la direzione scientifica di Renata Curina, archeologa della Soprintendenza Archeologia, ed eseguite dalla Cooperativa Archeologia e dalla Società Akanthos, le indagini hanno portato alla luce reperti e testimonianze che permettono di ricostruire la stratificazione storica di quella che «tra il III e il II secolo avanti Cristo era considerata una capitale dell’Impero Romano a nord degli Appennini», come definita dal Soprintendente Archeologico Luigi Malnati.

Grazie anche a un video scientifico-divulgativo composto da riprese e ricostruzioni virtuali dei lavori tenutisi dal 2012 al 2014, che verrà presto diffuso dai canali web del Comune, si è intrapreso un vero e proprio viaggio nel tempo a ritroso, partendo dalla realizzazione del Teatro nel XIX secolo fino al momento della fondazione della colonia nel 268 a.C., passando per la crisi che investe la città in età tardoantica, l’isolato medievale e la sua demolizione per far spazio alla costruzione della Rocca voluta da Sigismondo Malatesta e la costruzione dei forni.

In relazione alle fasi più antiche della colonia, è stato rinvenuto un edificio realizzato in larga parte attraverso il legno, soprattutto nella sua struttura portante, della quale sono stati ritrovati spessi pali di quercia ancora infissi nel terreno. Resti di murature, pavimentazioni a mosaico e a cocciopesto e frammenti di intonaco affrescato ricostruiscono invece l’immagine di un quartiere imperiale articolato in più edifici, sostituito poi da un fabbricato risalente al IV secolo d.C, mentre il diverso uso degli spazi urbani è testimoniato poi da una serie di sepolture collegate alla presenza della Cattedrale di Santa Colomba nelle immediate vicinanze. A seguito di questi importanti ritrovamenti, il progetto di ristrutturazione del Galli comprenderà un piano interrato, al quale poter accedere dall’esterno, per visitare quanto rinvenuto al di sotto della platea, con supporti didattici e multimediali per una precisa divulgazione scientifica. Con la copertura del Teatro prevista per maggio, saranno presto concluse le opere di fondazione dei due piani interrati del corpo relativo alla torre scenica e il completamento delle restanti opere strutturali inerenti la sala.

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