Regione: no alla guardia medica pediatrica

Rimini

RAVENNA. La Regione dice no alla guardia medica pediatrica - «non ci sono abbastanza pediatri» - ma sì unanime a guardie mediche con competenze pediatriche. In soldoni, i piccoli pazienti non verranno spediti in pronto soccorso anche per problemi medici minori come avviene adesso, ma verranno presi in carico per la valutazione. Solo nel caso di sintomi che destino la preoccupazione del medico di turno, allora la guardia medica consiglierà l’invio al reparto di urgenza. Ma di fatto la soluzione non può accontentare le migliaia di genitori che da settimane si mobilitano in tutta la Romagna per chiedere il servizio pediatrico anche nei giorni festivi: «Formare dei medici ai percorsi pediatrici? Non esiste: il bambino non è un adulto, servono per il primo specializzati appositi. La nostra mobilitazione va avanti: vogliamo un servizio di guardia medica pediatrica».

Il caso è finito ieri sul tavolo della commissione per le politiche della salute in Regione: bocciata la risoluzione con la quale la Lega Nord chiedeva un servizio di guardia pediatrica, sì all’unanimità invece al documento dei consiglieri Pd che chiedono un servizio di continuità con competenze pediatriche. «Vigileremo sulla formazione e sul servizio - ha anticipato il consigliere Paolo Zoffoli, anche presidente della commissione e primo firmatario della risoluzione -. Serve dare risposte realizzabili in termini di funzionamento dei servizi e di risorse, per poter quindi avviare un percorso di cui realizzazione ed efficacia rispetto alle richieste delle famiglie dovranno poi essere monitorate. In questo senso il nostro percorso è realizzabile, quello della Lega no perché mancano i pediatri e perché è al di fuori da schemi nazionali». Non sono d’accordo le mamme che da settimane raccolgono le firme: «Non sapevo niente della discussione in Regione - taglia corto Laura Fanelli, che ha lanciato la petizione a Ravenna -. Il bimbo è un mondo a parte e non si cura con medici generali, servono i pediatri. La nostra mobilitazione va avanti». (p.c.)

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