Tabaccaio buttato a terra e minacciato col coltello alla gola

RIMINI. «Sono stati cinque minuti che mi hanno tolto 10 anni di vita». Ha ancora la voce piena di rabbia e di paura Andrea Barillari, titolare con la moglie della tabaccheria “Del Borgo” di via Saffi 76, rapinato mercoledì sera poco dopo le 20 da due banditi mascherati di cui uno, grande e forte armato di coltello «che mi ha puntato alla gola, prima di sbattermi a terra». Quasi certamente ad agire sono stati malviventi dell'Est «come mi è parso di capire quando uno dei due ha urlato all'altro di affrettarsi, di fare presto». La coppia «entrata in azione subito dopo l’uscita dell’ultimo cliente» era composta da un uomo sul metro e 90 e da un complice «con corporatura così minuta da far pensare a una donna, che dopo avermi immobilizzato e intimato di stare buono, hanno aperto il borsone che si erano portati dietro e dove tenevano un piede di porco, un martello e un grosso cacciavite con cui hanno scassinato cinque slot machine». Operazione che ha rappresentato solo la prima parte del colpo. Svuotate le macchinette, i malviventi hanno rivolto le loro attenzioni al registratore di cassa «ma si sono portati via anche diverse stecche di sigarette e solo questa mattina (ieri, ndr) mi sono accorto che erano spariti diversi Gratta e vinci».
Barillari, alla sua prima rapina subita «e spero anche ultima perchè abbiamo messo in vendita l’attività» è convinto che i banditi lo abbiano tenuto a lungo d'occhio. Troppo “perfetto” lo sviluppo dell'azione che ad una prima stima ha fruttato ai malviventi 10mila euro tra contanti e grattini. Di sicuro qualcuno di recente ha provato ad entrare la notte. «La polizia scientifica, infatti, durante il sopralluogo ha trovato segni di scasso sulla porta d'ingresso».
Barillari racconta la sua brutta avventura subito dopo aver sporto denuncia in questura e «ordinato l'impianto di videosorveglianza che abbiamo deciso installare, perchè ora come ora, stare in un negozio, dietro ad un banco, diventa ogni giorno più pericoloso. E non è una semplice percezione».
«Come comitato Zenta de’ Borg – spiega Antonio Cuccolo – abbiamo scritto al prefetto chiedendo l'autorizzazione di poter rivolgere gli obiettivi delle telecamere dei nostri negozi verso l'esterno, in modo da riprendere chi batte le nostre strade. Ovviamente spetterebbe poi alle forze dell'ordine visionare le riprese. Di certo in questo modo si potrebbe avere una videosorveglianza a 360 gradi e si darebbe non solo ai commercianti ma a tutta la cittadinanza un senso di ritrovata sicurezza senza spendere un centesimo». Perché, sottolinea Cuccolo che è anche funzionario della Cna, la situazione per i negozianti sta diventato tragica: «viviamo nel terrore. Le gambe, quando si avvicinano le 19 -19,30 orario di chiusura e le strade sono ormai deserte, iniziano a tremarci. Tutto questo è inaccettabile».
Sul colpo alla tabaccheria Del Borgo indagano Ufficio di prevenzione generale soccorso pubblico e squadra mobile della questura.