Plebiscito per il crocifisso in classe

Rimini

CORIANO. Il 95 per cento delle famiglie è favorevole a cerimonie e simboli religiosi nelle scuole. Su 1.280 questionari inviati dal Comune (più 25 consegnati con autocertificazione da non residenti) ne sono stati compilati e consegnati nell’urna 539 (il 41,5%). La religione vince la consultazione popolare voluta dall’amministrazione Spinelli dopo che una sentenza del Tar dell’Emilia Romagna, su istanza dell’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti della provincia di Rimini), ha dato facoltà ai dirigenti di vietare le benedizioni a Pasqua nelle scuole dell’Istituto comprensivo Coriano e Ospedaletto.
«Non sarà il risultato a dividere una comunità - commenta il sindaco -, anzi il mio auspicio è che il dialogo possa prevalere su ogni legittima posizione. Io e la mia giunta abbiamo voluto proporre alla cittadinanza il questionario, che a giudicare dai risultati, ha ottenuto un ottimo riscontro in termini di partecipazione. Al di là del risultato quello che più ci rende soddisfatti dell’iniziativa è verificare che i cittadini hanno risposto e la richiesta al coinvolgimento non è caduta nel vuoto».
Al quesito numero 1 “è favorevole alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche?”. Sono favorevoli 513 (95.2%), contrari 24, astenuti 2.
Nel quesito 2 “ferma restando la libertà del singolo di aderire o meno, è favorevole allo svolgimento di cerimonie religiose cattoliche nelle scuole?”: i favorevoli sono 509 (94,1%), contrari in 30. «Vogliamo ribadire che pur restando la materia di totale competenza delle direzioni didattiche - prosegue il primo cittadino -, l’importanza di questa consultazione la si deve trovare soprattutto nello stimolo in cui ha contribuito al dibattito tra i cittadini». L’amministrazione interpreta il risultato dal punto di vista politico-culturale. «La stragrande maggioranza con il voto in favore del mantenimento dei simboli e dei riti religiosi, in particolare della religione cattolica, ci dimostra come non solo sia strettamente legata alla religione, ma molto della nostra cultura e cittadinanza si riconosce nei valori della religione cattolica e ne riconosce l’importanza».
Quindi niente indifferenza, contrarietà, preclusione o preconcetto, «ma occorre ascoltare e fare emergere i messaggi positivi e universali che la religione cristiana ha introdotto: uguaglianza tra uomini, misericordia, ama il tuo prossimo come te stesso».
Nel quesito 3 «quali delle seguenti affermazioni condividete», in 275 hanno barrato la risposta «Il crocifisso e le cerimonie religiose cattoliche appartengono alla tradizione storica e culturale del nostro Paese e quindi ritengo giusto che nelle scuole si conservino»; in 86 «Il crocifisso e le cerimonie religiose cattoliche rappresentano un simbolo di valori universali e umani e quindi ritengo giusto che nelle scuole si conservino»; in 84 hanno scelto l’opzione «Il crocifisso e le cerimonie religiose cattoliche non possono turbare né la sensibilità né la libertà di nessuno, quindi ritengo giusto che nelle scuole si conservino». In 23 hanno barrato la risposta «il crocifisso e le cerimonie religiose non devono essere presenti nelle scuole pubbliche per rispetto del principio di laicità dello Stato», in 3 «Il crocifisso e le cerimonie religiose non devono essere presenti nelle scuole pubbliche perché offendono la sensibilità degli studenti di altri Paesi e le loro confessioni religiose», e solo 1 su 539 ha barrato la risposta «il crocifisso e le cerimonie religiose non devono essere presenti nelle scuole pubbliche perché offendono la sensibilità degli studenti agnostici o non credenti».

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