Il Comune progetta una sede unica in zona stazione

Rimini

RIMINI. Una nuova sede del Comune. Unica e all’avanguardia. Stile Europa del nord. La sta studiano il sindaco Andrea Gnassi e rientra nel progetto di acquisizione dell’area del Dopolavoro ferroviario.

Il fatto. Era ottobre, quando Comune e Rete ferroviaria italiana in un incontro pubblico annunciarono il potenziamento della linea adriatica che per Rimini significa arrivare a Bologna in 45 minuti con treni che possono raggiungere i 200 chilometri all’ora. In quell’occasione Gnassi annunciò altri ragionamenti in corso con Rfi. «L’obiettivo è aprire la porta sud della stazione, il varco per il mare - disse -. Lavoriamo con Rfi a un accordo di programma per dare funzioni specifiche all’intera zona: commerciale, direzionale, parco. Lo stabiliremo entro pochi mesi. Di sicuro parte del terreno, vicino all’Ausa, sarà realizzato per realizzare una ulteriore vasca di laminazione».

Il futuro. Ecco. In questi ultimi mesi il confronto fra i due soggetti è andato avanti e il Comune sta mettendo a punto una proposta per l’acquisizione dell’area del Dopolavoro ferroviario (più un’altra porzione di terreno poco utilizzato) che però tolga dal tavolo della trattativa la originaria richiesta di indennizzo pari a 25mila metri quadrati di “cemento” residenziale, non più in linea con la strategia del Piano strutturale. Questa partita sarà oggetto del confronto con Rfi e non è escluso si possa chiudere mettendo sul piatto una proposta solo economica.

A questo punto, però, capitolo non certo secondario è l’utilizzo dell’area. Alla luce anche e soprattutto del Parco del mare che sta crescendo dall’altra parte. Gnassi ha già detto qualcosa in ottobre (commerciale, direzionale, parco), ma sta maturando un’altra idea forte: costruire una nuova sede del Comune, riunendo tutto quello che ora è disseminato fra Palazzo Garampi, Aquila d’oro e via Rosaspina, più altri uffici sparsi per la città. Il ragionamento alla base di tutto è l’efficienza logistica. L’area è servita da parcheggi, mentre oltre alla stazione passerà il Trc. Aggiungiamo 1.200 persone che lavorano in Comune e si comprende il fine ultimo, oltre agli affitti risparmiati.

Ma non è solo questo. Quella del Dopolavoro è in pratica l’ultima area cittadina rimasta libera. Il nuovo palazzo comunale deve diventare un edificio qualificante, tipo le sedi del Nord Europa. Con soluzione tecniche all’avanguardia, ecologicamente sostenibili. E tutto intorno servizi alla persona, piste ciclabili, spazi culturali, giardini.

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