Chiedono 63mila euro per rifare un bagno: arrestati

Rimini

RAVENNA. Per cambiare i sanitari nel piccolo bagno di appena sei metri quadri di una pensionata di 91 anni, avrebbero preteso ben 63mila euro. Un conto decisamente salato dietro al quale per la procura di Ravenna ci sarebbe una vera e propria circonvenzione d’incapace architettata ai danni di un’anziana che non si stava rendendo conto della reale portata di quei lavori.

Ed è con questa accusa che venerdì sera sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza un piccolo imprenditore edile di 47 anni di origini foggiane e un suo collaboratore rumeno di 53 anni , entrambi residenti a Imola.

Dopo l’udienza di convalida che si è tenuta ieri mattina in carcere a Ravenna il gip ha disposto la scarcerazione per il 53enne (difeso dall’avvocato Gerardo Grippo) e ha concesso i domiciliari all’imprenditore 47enne (difeso dall’avvocato Massimo Ricci Bitti).

Stando all’indagine diretta dal sostituto procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi tutto sarebbe cominciato poche settimane fa. Quando la donna (classe 1925) - residente in un appartamento di Ravenna - si era affidata al piccolo imprenditore edile per alcuni lavori di ammodernamento del proprio bagno di appena 6 metri quadri.

Ma dopo un sopralluogo - stando alla versione dell’accusa - il 47enne avrebbe prospettato all’anziana una situazione molto più grave di quella reale. Convincendola della necessita di cambiare anche le tubature per evitare infiltrazioni e danni ai propri vicini confinanti.

Alla fine, però, l’uomo si sarebbe limitato a cambiare solo i sanitari usando - secondo gli inquirenti - anche materiali non di prima qualità. Tutto sarebbe passato sotto silenzio se quel conto da 63mila euro (pagato in parte in contanti e in parte con assegni) non fosse finito sotto gli occhi del figlio della donna che ha deciso di allertare subito la Guardia di Finanza.

Venerdì sono così scattati i due arresti e anche i sequestri di alcuni libretti postali e buoni fruttiferi intestati all’imprenditore edile. Tutti e due gli arrestati ieri mattina hanno accettato di parlare di fronte al gip Antonella Guidomei. Il collaboratore rumeno si è difeso dicendo di essersi limitato a lavorare all’oscuro degli accordi presi con l’anziana. Mentre Il 47enne ha negato le accuse dicendo di essere in grado di dimostrare una realtà ben diversa.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui