Distributore razziato con l'aspirapolvere

Rimini

FORLÌ. Si può ben dire che quello che proprio non manca ai ladri è la fantasia. A farne le spese questa volta è stato il distributore Tamoil di viale Bologna, che l’altra notte si è visto letteralmente “ripulire” la colonnina del Bancomat, dalla quale sono stati aspirati oltre 2mila euro. Un colpo con modalità analoghe è stato tentato, con tutta probabilità dalla stessa banda, al distributore Repsol che si trova poco distante, sempre sul trafficato viale Bologna. Ma in quel caso i ladri sono rimasti a mani vuote per la contromossa adottata del gestore.

In poche parole i “soliti ignoti” hanno studiato alla perfezione il funzionamento delle parti interne dei bancomat, intuendo che forzando la mascherina nella quale i clienti inseriscono le banconote si potesse creare lo spazio sufficiente per inserire un potente aspiratore con il quale risucchiare abbastanza facilmente tutto il denaro presente in quel momento nella cassa interna. E così è accaduto e a farne le spese è stata la stazione di carburanti Tamoil, al civico 104 di viale Bologna, gestita insieme ad un negozio di cicli e motocicli e ad una officina meccanica proprio per le due ruote, dove hanno agito probabilmente con un camioncino o un furgone idoneo al trasporto del macchinario necessario al colpo e, al contempo, ideale per nascondersi da sguardi indiscreti. Meno bene, per fortuna dei titolari dell’impianto, è andata per quanto riguarda il distributore Repsol di viale Bologna che, andando in direzione di Faenza, si trova a poche centinaia di metri dal primo.

In questo caso, però, i malviventi si sono trovati davanti ad un meccanismo praticamente analogo a quello adottato da loro per rubare. La colonnina, infatti, spedisce già, al momento del loro inserimento, le banconote in un vano protetto sotto la superficie del terreno, in modo da renderle irraggiungibili. Il furto consumato e quello tentato sono stati scoperti ieri mattina dagli operatori che hanno aperto gli impianti e che hanno subito segnalato il fatto al 113. Sul posto sono giunte le Volanti della Questura e la Polizia scientifica per raccogliere impronte e altre indizi che si spera possano essere utili all’auspicabile identificazione dei responsabili.

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