Un'arena tra il Teatro Galli e il Castello

Rimini

RIMINI. Potrebbero entrare nel vivo questa estate i lavori per la riqualificazione di piazza Malatesta. Lo ha spiegato ieri mattina in commissione Daniele Fabbri, dirigente della sezione “lavori pubblici” di Palazzo Garampi. Il 18 ottobre è scattata la fase di indagine archeologica e di bonifica bellica la cui conclusione era prevista entro la fine di febbraio. Però subirà un ritardo dovuto al ritrovamento di un ordigno, che ha creato anche «qualche problema economico», facendo salire la spesa a 300mila euro. Questa fase dovrebbe comunque completarsi entro 45 giorni, intorno alla metà di marzo. Intanto con la Sovrintendenza delle belle arti si sta definendo il progetto definitivo da oltre cinque milioni di euro, con l’appuntamento finale in programma a fine febbraio.

Toccherà poi al progetto esecutivo e all’individuazione del primo stralcio di lavori per il quale sono già stati messi a bilancio 1,7 milioni di euro. Per la gara ci vorranno altri due mesi, dunque cantieri aperti appunti a cavallo dell’estate.

Il progetto, regala qualche dettaglio Fabbri prima di accompagnare i consiglieri comunali in un tour nel cantiere che vede al lavoro gli archeologi per il recupero della base della rocca, prevede di «ricreare la corte sul lato mare» con giardini e vialetti e la riqualificazione di alcune parti. Inoltre si «ricostruirà simbolicamente il fossato».

In programma anche la realizzazione di un’area ricreazione-spettacolo sul lato verso la circonvallazione da 700-800 posti e di predisporre tra rocca e il prospiciente teatro Galli un’area con palco e tribune smontabili per un’arena estiva da 2.000-3.000 posti.

Per il primo stralcio dei lavori, su un’area di circa 7mila metri quadrati, servono indicativamente tra gli otto e i dieci mesi. Dovrebbe dunque essere completato entro la primavera 2017.

L’intero progetto, su 21mila metri quadrati, vede in via di studio il secondo e terzo stralcio dei lavori per le zone a monte e verso il teatro. E porterà alla scomparsa dei 280 posti auto che aggettavano sulla rocca, «tutti riassorbiti dai posteggi vicini», sottolinea Fabbri. Con il primo lotto ne spariranno circa 150.

E’ stata fatta una «scelta minimale», commenta il consigliere del Gruppo misto, Gioenzo Renzi, particolarmente critico sulle arene spettacoli «molto discutibili. Non vorrei andassero in scena le drag queen come nel foyer del teatro Galli. Non è il Cocoricò».

Sull’area, aggiunge, «ci sono fior fior di vincoli», l’intervento «non rispecchia le previsioni del Prg e non c’è uno scavo in profondità».

L’augurio, conclude, è che la Sovrintendenza «dica la sua e aggiusti le idee degli amministratori».

Perplesso anche Gennaro Mauro del Pdl: «Che ci sia solo verde non mi lascia soddisfatto», non deve diventare un semplice parco cittadino, ragiona, ma un luogo di ritrovo.

I consiglieri si spostano così sul posto, con gli archeologi al lavoro con scovolini e piccole piccozze, le ruspe che spianano e i vari reperti, tra cui anche una palla di cannone, che vengono conservati e catalogati.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui