Esplosione nel cantiere del trc

Rimini

RICCIONE. Tragedia sfiorata ieri pomeriggio in via Rimini, angolo via Ravenna. Durante il collaudo un tubo dell’acqua nel cantiere del Trc è esploso con effetto bomba, scaraventando i detriti a decine di metri contro auto e case: le pietre sono arrivate anche sul terrazzo dell’appartamento del sindaco Renata Tosi e hanno rotto una persiana. «Ho chiesto ai carabinieri di indagare sull’accaduto», ha detto il primo cittadino che al momento dello scoppio non si trovava in casa.

Tutto è accaduto attorno alle 14.15, fortunatamente in quel momento per strada non stava passando nessuno, quindi si sono registrati solo lievi danni alle cose. «E’ stata una fortuna, i detriti scagliati con violenza avrebbero potuto uccidere qualcuno - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Cesarini, accorso subito sul posto -, sentito il forte boato i residenti hanno avuto molta paura. Qualcuno ha pensato al terremoto». Lungo il cantiere dove si stanno svolgendo i lavori del metro costa, venerdì Hera aveva terminato la sostituzione di circa 300 metri di tubazione in eternit con una nuova in acciaio. Appena finito i tecnici hanno avviato la procedura di collaudo per verificarne la tenuta stagna, pompando aria ad elevata pressione. Dall’altro lato del tubo largo 20 centimetri c’era un tappo, che non ha retto il carico e le viti che lo tenevano si sono letteralmente spezzate. Il tappo che si trovava a circa 1,5 metri di profondità è saltato e l’esplosione ha provocato un cratere di circa 4 metri. Sabbia, pietre e legni sono volati per aria: «Abitiamo a 200 metri dallo scoppio - racconta un abitante della zona - la sabbia ci è arrivata fino in giardino». Neanche a farlo apposta il disastro è avvenuto proprio davanti a casa del primo cittadino, che della lotta contro la realizzazione dell’opera ne ha fatto il suo cavallo di battaglia. «Il fatto che in quel momento non passava nessuno né in auto né a piedi ci può fare dire che è andata davvero bene - afferma il sindaco Tosi -; questi incidenti non devono succedere, le prove di tenuta andrebbero fatte con la strada chiusa al transito. Per i lavori del Trc mi chiedono di bloccare il passaggio per ogni nonnulla ma quando fanno le cose veramente serie non lo fanno. Le forze dell’ordine stanno indagando per verificare se è stato rispettato il protocollo per certi tipi di lavori». Il tubo sarebbe stato messo in pressione già dal giorno prima, con un manometro si stava controllando che non ci fossero perdite. Si è corso un rischio, «la dinamica è stata la stessa di una bomba, ma tutto è bene quel che finisce bene», conclude l’assessore Cesarini.

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