Alluvione Emilia-Romagna, come aiutare

VolontariatoInformazioni utili per fare volontariato suddivise per località:Bologna Area Metropolitana:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfiEeIGSpfooB-cAJIaoI-K_aAp9W_wwhwKzFwL8EyTT5mIVw/viewformCesena:https://www.volontarisos.it/user/index.phpCervia:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSclceKT5KSnooMwYLyMyQO7mh080nIniirSc4ALJwU798FkCQ/viewformoppure chiamare al numero 3425211536 dalle ore 9.00 alle 18.30.Ravenna:Inviare un’email a vogliodareunamano@comune.ra.it lasciando nome, cognome, recapito telefonico e indicando quale tipo di aiuto puoi offrire.Imola:https://www.comune.imola.bo.it/argomenti/sicurezza-e-protezione-civile/emergenza-maltempo/come-aiutareForlì:Chiamare al numero 0543 712301...

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Minacce al questore: sedici denunciati

RIMINI. Sedici persone, tra cui alcuni dee-jay, sono state identificate dalla sezione riminese della polizia postale e denunciate a piede libero per le minacce di morte e le offese rivolte al questore di Rimini Maurizio Improta. Si tratta di utenti di Facebook residenti in varie parti d’Italia, da Napoli a Milano passando per Riccione e Rimini, che – nell’agosto scorso – invece di limitarsi a “dire la loro” sulla vicenda della chiusura temporanea del Cocorico, si erano spinti ben oltre, postando addirittura messaggi minatori e intimidatori. In una prima informativa alla procura gli agenti avevano inserito una cinquantina di utenti (alcuni dei quali appartenenti alla cosiddetta area antagonista), ma è stato finora possibile risalire all’identità compiuta di un terzo di loro. La segnalazione all’autorità giudiziaria riguarda per tutti e sedici le minacce al “questore” (oltraggio a corpo politico e amministrativo-giudiziario dello Stato, procedibile d’ufficio), due di loro dovranno rispondere anche degli attacchi alla persona e ai familiari di Improta. Chiamato a commentare l’attività investigativa della polizia postale, il questore sorride: «Non mi preoccupo di gente che ha tempo da perdere davanti a un computer». Era stato preso di mira – nell’agosto scorso – proprio in seguito al provvedimento di sospensione temporanea della licenza del Cocoricò disposta per quattro mesi dopo che il 19 luglio scorso il sedicenne di Città di Castello, Lamberto Lucaccioni, aveva perso la vita per una overdose di ecstasy. I toni, con il passare delle settimane, si sono abbassati e l’altra sera lo stesso questore, assieme al capitano dei carabinieri di Riccione, Marco Califano, ha partecipato su invito del patron Fabrizio De Meis, a un sopralluogo all’interno e all’esterno della discoteca. In vista della riapertura (lo stop finisce tra due settimane) i responsabili hanno chiesto suggerimenti e consigli per rendere il locale ancora più sicuro e controllato. Alcune delle idee di De Meis, che prevedono alcuni lavori, dovranno però prima passare al vaglio del sindaco di Riccione, Renata Tosi. (a.r.)

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