Pescatore riminese annega nel Po

Rimini

RIMINI. Un’onda anomala provocata da un natante a motore, che ha bucato la fitta nebbia passando troppo vicino o a velocità troppo sostenuta accanto al barchino su cui stava pescando in compagnia di due amici.
Sarebbe questa, secondo la ricostruzione fornita dagli scampati, la genesi della tragedia costata la vita a Gianfranco Palmese, riminese classe ‘62, morto ieri mattina lungo il Po di Scirocco in località Pila nel comune di Porto Tolle (Rovigo).
L’uomo, appassionato di caccia e pesca, è annegato mentre cercava di raggiungere la sponda opposta del grande fiume, dopo essere caduto in acqua con un amico portotollese più anziano di lui.
Un dramma che si è consumato in una manciata di minuti verso le 13,30 nella fitta nebbia che per tutta la giornata è gravata sul Rodigino. Il barchino su cui Palmese e l’amico erano trasportati, colpito dall’onda anomala - come detto - ha beccheggiato quanto è bastato per far perdere l’equilibrio ai due esperti pescatori. Che in un istante si sono trovati nelle gelide acque del Po.
Il barcaiolo, rimasto aggrappato ai remi, accortosi che Palmese era riuscito a riemergere quasi subito ed aveva iniziato a nuotare verso la riva opposta da cui erano salpati, ha così rivolto subito le sue attenzioni verso l’uomo più anziano che è riuscito a trarre in salvo.
Momenti concitati che lo hanno distratto sul destino cui stava andando incontro Gianfranco Palmese. Che lui e il naufrago, una volta tornato a bordo, hanno iniziato a chiamare, senza però avere risposta.
A questo punto è partita la richiesta di aiuto e sono scattate le ricerche che hanno visto impegnati i sommozzatori dei vigili del fuoco e la squadra nautica della polizia di stato. E proprio questo equipaggio, poco dopo, ha scorto nell’acqua tra la nebbia la cuffia grigia che indossava il pescatore riminese. Purtroppo per lui non c’era più niente da fare. Sul posto sono intervenuti così anche gli agenti del commissariato di Porto Tolle e il pubblico ministero di turno alla procura di Rovigo Monica Bombara.
Gianfranco Palmese, che con la famiglia abitava in via delle Piante, come racconta la sua pagina Facebook non era solo un grande appassionato di pesca ma anche un cacciatore provetto. La salma è stata composta all’obitorio di Porto Tolle a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’autopsia dovrà accertare se la morte è dovuta a un problema cardiaco o ad annegamento.

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