Area vasta, Comacchio sogna ancora Ravenna

Rimini

RAVENNA. Destinata all’estinzione, la Provincia con giunta e consiglieri eletti lascerà il posto a un’area vasta tutta da definire, intanto l’ente di piazza Caduti approva la mobilità del personale verso la Regione, con l’uscita di 150 dipendenti e tre dirigenti.

Il nuovo soggetto su scala romagnola nascerà nel 2016, ma Comacchio vede con apprensione la possibilità di finire al seguito di Ferrara nell’area vasta emiliana di Modena e Reggio Emilia. Per ora il riordino non convince il consigliere Udc Gianfranco Spadoni che elenca i nomi dei dirigenti in partenza per Bologna, vale a dire Alberto Rebucci per le attività produttive, Andrea Panzavolta per la formazione, lavoro e politiche sociali, e il responsabile delle politiche agricole Antonio Venturi. Intanto si discute a Comacchio, con il sindaco ex grillino Marco Fabbri che rivendica la permanenza della città nel distretto turistico della costa e non lascia dubbi: «Non saremo mai la spiaggia di Modena. Nel caso la Regione si orientasse su un’area vasta a tre, Modena, Reggio e Ferrara, chiederemo lo spacchettamento territoriale. Dopo il referendum del 2013 abbiamo coinvolto nel dibattito sul passaggio alla Romagna anche le associazioni di categoria. Sappiamo bene che l’alto ferrarese guarda al distretto economico emiliano. Ma noi con 7 lidi operiamo già da tempo in stretta collaborazione con la Romagna, fino a Cervia condividiamo il Parco del delta. Ed è nostra intenzione aprire un percorso di valorizzazione turistica non solo in chiave balneare, ma anche ambientale. Abbiamo coinvolto Ravenna nel no alle trivellazioni in area di parco». Ragionamenti sostenuti anche in casa Pd che guarda con interesse la questione. «Il rapporto con il Delta - spiega il segretario provinciale Michele De Pascale - è strategico per tutta la Romagna. Comacchio è vicina ma anche lontana per via di un assetto viario insufficiente. Non sta a noi decidere ma pensiamo che non ci possano essere politiche innovative in un’area più piccola della Romagna e che anzi vada ampliata». Relazioni strette e e obiettivi comuni confermati anche dall’assessore al turismo Massimo Cameliani. «Eravamo insieme martedì alla riunione del prodotto costa, partecipiamo alla promozione della riviera insieme, ai gruppi di azione locale sulla pesca e l’agricoltura. Sul versante turistico non avrebbe senso avere una riviera senza i lidi comacchiesi, gli operatori stranieri non capirebbero».

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