Assassini per scherzo per finire su Youtube

Rimini

RIMINI. Armati di bastoni, asce e seghe “metalliche” volevano spaventare i passanti facendo credere di stare squartando un cadavere. L’intenzione era solo quella di girare, come in una specie di candid camera, un film horror in stile “halloween” da postare su “youtube”. Il sogno? Dare vita a un video virale come ad esempio quello del clown assassino che colleziona centinaia di migliaia di visualizzazioni. A spaventarsi, e parecchio, sono stati invece soprattutto loro - nove studenti riminesi, tutti giovanissimi, uno minorenne - quando, all’arrivo dei carabinieri, sono stati costretti a buttare le “armi” e a stendersi sull’asfalto come criminali in attesa delle manette. Subito dopo è arrivata anche una pattuglia delle Volanti della questura ed è stata proprio la polizia, competente per territorio, a chiarire i contorni di una situazione che sarebbe anche potuta degenerare. Fortunatamente militari e agenti hanno avuto professionalità e sangue freddo per interpretare la scena, al contrario di uno dei cittadini che aveva dato l’allarme. Dopo essere scappato a gambe levate, in preda al terrore, si era attaccato al telefono. «Correte stanno uccidendo un uomo». Proprio quello era lo scopo dello scherzo da brividi pianificato l’altra sera dal gruppetto di ragazzi nell’area di una stazione di servizio di via Coriano. Per rendere più terrificante la scena alcuni di loro indossavano delle maschere con fattezze di animali e impugnavano armi di scena, un grosso martello, una sega e un’ascia che sembravano di metallo, anche se in realtà erano innocue. Con quegli strumenti avevano messo in fuga il passante al quale era capitato di assistere allo squartamento di un finto cadavere, con tanto di fuoriuscita di sangue. Di filmati analoghi su youtube si è ormai perso il conto, eppure l’avvicinarsi di Halloween, evidentemente, accende la forza di emulazione degli adolescenti, incuranti delle possibili conseguenze. Accompagnati in questura gli studenti hanno chiarito che le riprese servivano esclusivamente alla realizzazione di un filmato da pubblicare sul web. Uno scherzo che non è piaciuto ai poliziotti, ancora incerti se denunciare tutti per procurato allarme o limitarsi a una severa ramanzina.

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