Il pirata della strada braccato ha confessato

Rimini

RIMINI. Si è sentito braccato e ha deciso di costituirsi prima che lo andassero ad arrestare a casa. Polizia stradale e carabinieri avevano infatti già individuato la sua auto, la stessa con la quale giovedì scorso ha investito tre donne che attraversavano sulle strisce pedonali via del Mare a San Giovanni in Marignano, uccidendone una. Mirko Cerri, 44enne cattolichino, cuoco stagionale, si è presentato ieri mattina verso le 10.30 nella caserma dei carabinieri di Cattolica e ha ammesso di essere l’investitore e di avere deciso di confessare la sua responsabilità dopo averne parlato il giorno prima con il fratello, con cui vive, sentendo di avere poche possibilità di passare impunito. L’attenzione mediatica sul caso ha accentuato la pressione psicologica dovuta alla consapevolezza di avere ucciso una donna, Nevia Cavoli, 87 anni e di averne mandato altre due in ospedale. Ma stradale e carabinieri lo avrebbero identificato entro uno, massimo due giorni: avevano già i video delle telecamere lungo tutta via del Mare, alcune delle quali con le riprese dell’investimento, le preziose testimonianza raccolte sul luogo dell’incidente, una delle quali aveva anche indicato i primi numeri di targa della Citroen Xsara giallo chiaro.

Le indagini hanno messo subito polizia stradale e carabinieri sulle sue tracce, un lavoro di squadra fatto di ricerche investigative e controllo del territorio. Sono stati richiesti anche i tabulati dei passaggi ai caselli autostradali, per escludere che fosse un automobilista di fuori e quelli delle celle telefoniche per risalire al numero di chi in quel momento transitava in via del Mare. Verifiche, quest’ultime, che serviranno per accertare che Cerri non fosse al telefono mentre guidava. Di sicuro lui ha spiegato di non avere visto affatto le tre donne attraversare, tra l’altro giunte quasi sul ciglio della strada, e la luce del tramonto (erano le 19.30), le luci dei lampioni già accesi, potrebbero avere in effetti ridotto la visibilità. Nessun segno di frenata sull’asfalto e la testimonianza dell’automobilista che lo seguiva: se non frena le prende. Chi viaggiava dietro a Cerri aveva infatti visto il gruppetto attraversare la strada. Poche parole quelle dette dal 44enne prima di essere portato in carcere con l’accusa di omicidio colposo, lesioni personali aggravate e fuga e omissione di soccorso: non le ho viste - ha detto ai carabinieri prima e agli agenti della stradale poi - non mi sono fermato perchè mi sono fatto prendere dal panico. Ma nei giorni successivi, il tentativo di sfuggire alla sua identificazione è stato più forte del rimorso, tanto da indurlo a nascondere la sua auto in via chiusa di Cattolica, accostando l’auto a un muro per celare le ammaccature dovute all’investimento ancora ben evidenti. Se Nevia Cevoli, l’87enne in carrozzina è deceduta a poche ore di distanza dall’investimento, la sua amica di 76 anni è ancora ricoverata in prognosi riservata con un edema cerebrale. La badante 49enne romena che le accompagnava è anche lei ancora in ospedale per alcune fratture.

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