Rapinò con una siringa un'anziana: identificato

Rimini

FORLÌ. Prima ha rapinato in strada del portafoglio una 60enne armato di siringa, poi le ha telefonato minacciandola per farsi dire il Pin del bancomat per poter prelevare altri soldi. Le telecamere posizionate in strada lo hanno ripreso mentre tentava il prelievo e la comparazione antropometrica tra il video e le sue foto hanno convinto il giudice ad emettere nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare in carcere.

La Squadra Mobile di Forlì, diretta da Claudio Cagnini, ha notificato in carcere, dove tuttora si trova dopo l’arresto per un’altra rapina (questa volta armato di una pistola poi risultata finta) il provvedimento ad Andrea Masini, 40 anni.

Secondo gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Michela Guidi, è stato lui la mattina dello scorso 4 luglio a rapinare all’esterno di un supermercato di viale Spazzoli una signora di circa 60 anni. Armato di siringa si era fatto consegnare la borsa, contenente circa 30 euro. Non contento dopo circa mezz’ora aveva telefonato alla donna, avendo trovato il numero nella borsa, da una cabina telefonica, minacciandola di andare a casa sua per farle del male se non le avesse rivelato il numero di Pin del bancomat. La donna si era rifiutata, avvertendo la Squadra Mobile. Qualche giorno dopo Masini venne arrestato dai carabinieri per una tentata rapina ai danni di due persone che stavano facendo un prelievo bancomat nella zona industriale.

Intanto la Squadra Mobile ha incrociato i dati sulla cabina dalla quale Masini aveva chiamato la sua “preda” con le telecamere della zona, che avevano ripreso un uomo tentare di fare un prelievo da uno sportello bancomat. Le comparazioni antropometriche eseguite dalla Polizia scientifica regionale hanno permesso di accertare una alta compatibilità, così è stato richiesto l’ordine di custodia cautelare al gip Camillo Poillucci, notificato nei giorni scorsi. Masini deve rispondere di rapina aggravata, tentata estorsione, indebito utilizzo di carta di credito e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

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