Il Trc avanza con "la strage delle magnolie"

Rimini

RICCIONE. Ruspe in azione: ieri mattina è andata in atto quella che molti riccionesi hanno definito “la strage delle magnolie”. Per consentire i lavori del Trc è stata abbattuta una ventina di alberi che si trovano in corrispondenza del tracciato del metrò di costa.

A nulla sono valsi i tentativi del sindaco Renata Tosi di impedire il taglio proponendo l’attribuzione della monumentalità alle piante di via delle Magnolie (dove martedì sono iniziati i lavori). Il prefetto, già nel 2008, aveva sollecitato i Comuni ad abbattere le alberature vicine ai binari, ritenendola «motivazione improcrastinabile».

«Sulle magnolie devo dare una bruttissima notizia», ha annunciato il sindaco Tosi ieri, intervista dal programma radiofonico Tempo reale di Radio Icaro. «Questa mattina alle 7 (ieri, ndr) erano tutte a terra e non vi dico il modo in cui le hanno buttate giù».

Sulla pagina Facebook Come vorremmo la nostra Riccione si è scatenata una protesta corale. «Penso che tutti voi riccionesi - scrive una cittadina - dovete vedere di persona. Le foto già fanno male, ma dal vivo credetemi è molto peggio. Non so come sarà quando sarà finito, ma so che dagli errori del passato, quando negli anni Sessanta si demoliva e si costruiva senza scrupoli, chi ci ha amministrato non abbia imparato niente, oggi come allora, chi vince è sempre il cemento».

«Penso che il Trc non sia altro che un fallimento per tutta Riccione», commenta un altro. La Tosi ha fatto il punto sul progetto e ha espresso il proprio scetticismo rispetto ai nuovi mezzi scelti: «Sono praticamente autobus con autista che potrebbero circolare su strada senza bisogno di sedime protetto». Il primo cittadino ha poi ricordato la proposta di variante, presentata mercoledì in Provincia al coordinamento del Trc, che avrebbe consentito, secondo uno studio accurato, un risparmio di 7 milioni di euro, installando dei semafori intelligenti invece dei viadotti. Per avere una risposta servirà almeno una decina di giorni. Il timore che nutre la Tosi è che la variante sia fattibile ma che venga comunicato troppo tardi che è possibile realizzarla. «Abbattere i muri e il cemento, invece, è sempre fattibile», ha chiuso la Tosi.

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