Ergastolo per l'omicidio di Venice Beach

Rimini

LOS ANGELES. La sentenza è stata letta quando in Italia era il cuore di due notti fa. Si sapeva già della condanna. Mancava però la quantificazione della pena per l’omicidio di Venice Beach, dove la 32enne Alice Gruppioni è morta sotto gli occhi del marito cesenate Christian Casadei.

Nathan Campbell è stato condannato all’ergastolo per aver travolto ed ucciso in auto la turista italiana in luna di miele. La pena ha una specifica. Quella che prima di 42 anni l’uomo, che quel giorno ferì anche 17 persone, non possa chiedere alcun tipo di sconti di pena per buona condotta. Questo perché, come ribadito più volte dall’accusa, non ha mai mostrato da dopo l’arresto alla fine del processo, alcun segno di pentimento per l’accaduto.

Alice Gruppioni, 32enne di Pianoro (Bologna), passeggiava sulla Venice Beach Boardwalk insieme al marito, Christian Casadei. Era il 3 agosto del 2013 ed i due erano all’ultimo giorno a Los Angeles. Di li a poco un volo li avrebbe portati a proseguire altrove il viaggio di nozze. Invece quello è stato l’ultimo giorno della loro vita assieme.

Nathan Louis Campbell, pregiudicato 39enne del Colorado, era alla guida dell’auto così come da lui stesso confermato quando si è consegnato alla polizia, poche ore dopo il delitto mentre era già ricercato su tutta la riviera di Los Angeles.

Durante il processo il viceprocuratore distrettuale Victor Avila ha detto ai giurati che Campbell era “pienamente a conoscenza” del fatto che la zona del lungomare di Venice Beach fosse affollata: secondo le immagini girate da alcune telecamere di sorveglianza, poco prima aveva percorso quel tratto di strada a piedi più volte. Cercava un pusher che, per le accuse mosse nei suoi confronti, a fronte del pagamento di denaro non gli aveva fornito la droga. Voleva travolgerlo con l’auto. Campbell è stato ritenuto colpevole di altri 17 capi di accusa oltre all’omicidio, per aver ferito altrettante persone: prima e dopo aver falciato il corpo della 32enne, per la quale non c’è stato nulla da fare.

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