Bloccate due sale operatorie

Rimini

SAN MARINO. «Il prossimo 20 ottobre inizierà il ripristino» delle due sale operatorie dell'Ospedale di Stato chiuse lo scorso maggio dopo un breve periodo di attività a causa di «un difetto strutturale nel quale un cedimento era rilevabile a occhio nudo». Ad affermarlo è il direttore generale dell’Istituto per la sicurezza sociale (Iss), Bianca Caruso, che incalzata dai cronisti riepiloga l’odissea che ha coinvolto i lavori durante la conferenza stampa con cui ieri ha sintetizzato il risultato dei lavori del Regional Committee dell’Organizzazione mondiale della sanità, che si sono svolti la settimana scorsa in Lituania. Una volta riscontrato il problema, spiega, «abbiamo chiamato un perito per appurare il difetto e segnalato il tutto alla magistratura in modo da garantire la sicurezza delle cure. Ciò si è tradotto in uno stop nell’attività delle due sale, realizzate sulla scia di un appalto che si è trascinato per nove anni.
La notizia dell’indagine, non passa inosservata nemmeno dalle parti dell’Authority sanitaria: il direttore, Andrea Gualtieri, segnala la presenza di «un documento inviato dai tecnici coinvolti nei lavori in cui sarebbe stato dichiarato il falso, perchè affermerebbe che tutto è stato eseguito come da progetto, ma ciò non sarebbe esatto».
In questo senso, aggiunge Caruso, «nelle carte dei collaudi c’era qualcosa che non andava». La questione interessa anche il segretario di Stato alla Sanità, Francesco Mussoni, che punta il dito sulle regole degli appalti: «Negli ultimi 15 anni sono costati un po’ troppo e con tempistiche troppo lunghe, occorre cominciare a chiedersi perchè è successo». Probabilmente, conclude «la normativa è da cambiare».

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