Una "casona" in collina per i profughi

Rimini

CESENA. Inizia a far breccia in alcune parrocchie cesenati l’appello all’accoglienza dei profughi fatto da papa Francesco e raccolto dal vescovo Douglas. Nelle messa di domenica scorsa, a San Bartolo, il parroco don Agostino ha raccolto gli stimoli di alcuni fedeli annunciando la disponibilità a destinare ai migranti in fuga da guerre e persecuzioni una “casona" a Montecodruzzo.

Si tratta di una struttura di proprietà parrocchiale che finora è stata usata saltuariamente per ospitare ritiri spirituali dei bambini e dei ragazzi del catechismo. Di ampia superficie e circondata da un giardino, conta circa 40 posti letto, una cucina ed un grande salone da pranzo ed una mezza dozzina di bagni, metà dei quali dotati di doccia. Pur avendo parecchi anni sulle spalle, è ancora in discrete condizioni. Ovviamente un conto è accogliere gruppi di ragazzini per due o tre giorni ed altra cosa è trovarsi a vivere per alcuni mesi in questo spazio: perciò se ospiterà profughi, è facile immaginare che non si sfrutterà al massimo i posti disponibili sulla carta. L’impressione è che una ventina di persone sarebbero un numero ragionevole. La “casona” si trova in una zona collinare piuttosto isolata, ma l’arrivo di un gruppo di richiedenti asilo, se ben organizzato, potrebbe diventare anche un’opportunità per ridare un po’ di vita ad un borgo semi-abbandonato ma molto gradevole. Anzi, se potessero in qualche modo essere coinvolti in piccoli lavoretti di manutenzione, gli ospiti venuti da lontano potrebbero prendersi cura del fabbricato e fare un po’ di manutenzioni in zona. Dopo avere riferito della possibilità a Montecodruzzo, comunicata al vescovo, che sta raccogliendo le varie segnalazioni, don Agostino ha anche invitato i singoli parrocchiani che avessero qualche spazio privato libero da offrire a farsi avanti, mettendolo a disposizione con generosità e con spirito cristiano.

Intanto, anche se le prime adesioni all’invito del papa e del vescovo sono già arrivate, ancora è presto per capire quale sia in concreto il potenziale di accoglienza dei profughi nella diocesi di Cesena-Sarsina. La Caritas diocesana è infatti impegnata nella mappatura delle adesioni che arrivano dalle parrocchie e dai privati, ma anche in una fase più esplorativa, in questo caso sotto il profilo delle regole e degli adempimenti burocratici: «Da una prima stima - spiega Ivan Bartoletti Stella, direttore della Caritas diocesana - al momento sono già stati messi a disposizione tra i 15 e i 20 posti». Dati in realtà in costante evoluzione che ad esempio non tengono ancora conto della struttura di Montecodruzzo. «Come Caritas - prosegue Bartoletti Stella - stiamo seguendo il percorso nazionale per cercare di capire i risvolti pratici. In questi giorni sono in corso confronti a livello nazionale tra le prefetture e il ministero degli interni per capire come concretizzare il progetto di accoglienza. A fine mese in occasione della assemblea della Cei la Caritas farà la sua proposta di linee guida, che poi spetterà all'assemblea discutere e votare».

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