Rogo alle scuderie, cavalli salvati in extremis

Rimini

FAENZA. Fiamme altissime e tanto fumo, visibili perfino dalla via Emilia e dal vicino quartiere “Peep”. Tant’è che a dare l’allarme è stato proprio un automobilista di passaggio, intorno alle 2.15 di ieri. Ad andare a fuoco è stato il fienile del rione Rosso al Centro civico rioni. Dall’adiacente scuderia si è fatto appena in tempo a salvare due purosangue (tra cui “Bellena”) chiusi nei box. Altri cinque, presenti in quel momento nella stessa scuderia ma più distanti dal rogo, hanno potuto guadagnare l’esterno attraverso una porta sul retro aperta dai primi soccorritori.

Le cause del disastro sono ora al vaglio del Vigili del fuoco intervenuti con tre squadre, rimaste impegnate durante la notte e per tutta la giornata di ieri, per estinguere la combustione e mettere in sicurezza l’area di proprietà del Comune. Impiegato anche un grosso escavatore per rimuovere ed estrarre dal capannone l’ingente quantità di materiale andato distrutto.

Subito si è pensato a mettere in salvo i cavalli e a scongiurare un’estensione delle fiamme ai fabbricati limitrofi e ai fienili degli altri rioni, tutti situati nel raggio di una cinquantina di metri. In totale il Centro civico ospita una trentina di quadrupedi a disposizione per il palio del Niballo, la Bigorda e altre giostre in Italia. A bruciare oltre 2.500 balle di paglia e fieno, oltre a mangime, attrezzi e materiale vario giacente nel magazzino annesso. Le lesioni irreparabili alla struttura prefabbricata, sicuramente inagibile e probabilmente da abbattere e ricostruire, eleva le stime dei danni a qualche centinaia di migliaia di euro.

Tra i primi a portarsi sul posto, il responsabile del centro civico Savio Conficconi e il capo scuderia del Rosso, Gianni Vignoli. «Gli ultimi ad andarsene intorno all’una di notte - raccontano - sono stati proprio quelli di Porta imolese: hanno riportato in scuderia “Giulia e le stelle” che aveva corso la quintana di Monselice». Nei loro occhi c’è l’incredulità e lo spavento, soprattutto per quanto sarebbe potuto capitare ai cavalli. «Meno male che sono arrivati subito Enzo Berardi e il cavaliere Luca Milan. Il calore era enorme, il fumo indescrivibile, ma sono riusciti ad entrare nella scuderia: hanno bagnato i due cavalli a rischio e li hanno condotti fuori. Erano agitatissimi, avevano visto le fiamme a pochi metri, i vetri erano esplosi, il muro scottava». Nessuno sa spiegarsi le cause. «Voglio sperare che non si tratti di un dispetto - dice Vignoli -. Vi è rivalità, ma qui nelle scuderie collaboriamo, al massimo sono stati fatti degli scherzi, come strappare le bandiere o qualche secchiata».

Ignote al momento le cause. Tra le ipotesi, quella di un corto circuito o una sigaretta; c’è anche chi pensa all’autocombustione, considerata l’alta infiammabilità della paglia che, accatastata, può raggiungere negli strati bassi temperature considerevoli. «Nel pomeriggio di domenica c’è stato un grosso temporale» racconta Conficconi, a suggellare l’ipotesi di un fulmine e di una scintilla che dopo aver a lungo “covato” è divampata. Sul posto, la Polizia.

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