Madri mobilitate per aiutare altre madri profughe

Rimini

FORLÌ. Fuggono dalla propria terra, da radici e case che per loro equivalgono ormai solo a guerra, paura, miseria, morte e, sempre a rischio della vita, cercano di sbarcare in Italia senza niente su cui contare se non sulla propria speranza. E su quella di futuro dei propri figli. I tanti, spesso di tenerissima età e a volte partoriti persino durante la traversata, che i profughi hanno sempre al proprio fianco, stretti al grembo di madri i cui occhi implorano, per loro ancor prima che per sé, un piccolo aiuto e un gesto di vicinanza umana. Quelli che, adesso, arrivano a queste donne dalla Romagna.
Da altre donne e altre madri che hanno deciso di non rimanere indifferenti e chiamano a raccolta chiunque, con un’azione e un dono apparentemente piccoli e insoliti, può dare, invece, un grande sostegno immediato. E’ partita una raccolta di supporti portabebè ergonomici (fasce ad anelli come i ring sling, marsupi, onbuhimo, mei tai) da donare al Centro Baobab di Roma, noto luogo di accoglienza in parte autogestito dai migranti, dove centinaia di donne, bambini e uomini in prevalenza eritrei e appena sbarcati, transitano in attesa a volte di riprendere il proprio viaggio per altre mete. Queste persone hanno bisogno di tutto.
L’iniziativa nasce da una lughese, Tullia Della Moglie, educatrice prenatale e neonatale, nonché consulente del “portare”, che ha coinvolto tutte le province romagnole trovando una sponda attiva a Forlì in Eleonora Succi, referente di zona della raccolta di prodotti da inviare a Roma. C’è tempo sino a venerdì, per chi volesse donare. «Sì, lunedì 28 partirà il primo invio di materiale e sulla pagina facebook “A fior di pelle” verrà pubblicato l’elenco di quanto spedito - spiega -. E’ un’iniziativa meravigliosa cui ho subito aderito con entusiasmo non solo personalmente, ma anche come membro di “Via Lattea”, un gruppo di mamme alla pari della provincia che si occupa di sostegno all’allattamento e collabora con il Centro per le Famiglie organizzando incontri periodici anche sul babywearing, il modo migliore di aiutare i bimbi a crescere nei primi mesi di vita». Proprio a “Via Lattea” è giunto l’appello. «Sì, ho frequentato corsi tenuti da Tullia e mi sono mossa subito: considerando la situazione in cui si trovano, i piccoli migranti hanno ancora più bisogno dell’alto contatto rassicurante durante viaggi estenuanti e i supporti che noi raccogliamo sono anche d’uso abituale in molte aree da cui arrivano i profughi. D’altronde la richiesta di questo tipo particolare di aiuto arriva direttamente da loro e il Centro Baobab l’ha rilanciata in tutta Italia». Si cercano supporti preferibilmente ergonomici, ma vista l’emergenza vanno bene tutti i tipi purché facili da legare e usare, da genitori forlivesi, negozianti specializzati, artigiani. «Facciamo appello a madri che non li usano più o ne hanno in eccedenza, a negozi che li hanno in vendita e a chi sa produrli in proprio. Una di queste artigiane specializzate è di Castrocaro, si chiama Natascia Fraschetti e con la sua Bottega dei Miraggi ci sta dando una mano realizzandoli per noi». Per donare si può contattare Eleonora Succi sul suo profilo facebook.

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