Gaiofana e Vergiano, mai più sott'acqua

Rimini

RIMINI. Vergiano e Gaiofana, 440mila euro per non finire più sott’acqua. Prosegue il lavoro per la messa in sicurezza idrogeologica di due zone particolarmente colpite dai forti eventi meteorici nei mesi scorsi. La giunta ha approvato due interventi, che consentiranno di impedire il ripetersi degli allagamenti in corrispondenza degli insediamenti abitativi. I lavori dovrebbero iniziare tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, per concludersi alla fine di febbraio.

Per quanto riguarda l’area di Vergiano - soggetta ad allagamenti in occasione di forti piogge a causa principalmente dalla scarsa capacità di deflusso dei fossi stradali della Marecchiese nel tratto compreso tra via Pergola e il ghetto Borgo dei Ciliegi - l’amministrazione ha promosso la formazione di un gruppo di lavoro formato da Comune, Consorzio di Bonifica, Hera, Anthea e Provincia che ha definito come intervenire per intercettare le acque meteoriche prima che raggiungano l’insediamento urbano. Il progetto, dal costo di 240mila euro, prevede la realizzazione di una tubazione in cemento che avrà la funzione di convogliare la maggior parte delle acque del fosso della strada Marecchiese verso il Canale Consortile Oriale Sarzano che a sua volta recapita direttamente nel Marecchia. Il canale costituirà un nuovo tratto di fognatura bianca che consentirà di smaltire le acque meteoriche.

Intervento simile anche nella zona del Peep di Gaiofana, con la realizzazione di un canale scolmatore da via Santa Maria in Cerreto fino allo scolo consortile Zonara Masere. La nuova fognatura bianca servirà a convogliare la maggior parte delle acque provenienti dai fossi di via Santa Maria in Cerreto verso lo scolo consortile Zonara Masere, intercettando anche le acque meteoriche dello scolo esistente lungo via Rivarolo e dell’area verde a sud del Peep. Anche in questo caso, la fognatura bianca in progetto insieme a quella già esistente lungo la via Santa Maria in Cerreto consentirà anche nel caso di eventi straordinari di smaltire l’intera portata massima. Il costo è di 200mila euro.

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