Differenziata, cosa e quanto si smaltisce

Rimini

FORLÌ. Chi differenzia e quanto? Il 2014 segna un passaggio significativo per lo smaltimento dei rifiuti nel Forlivese, non solo per l’ampliamento del porta a porta nel capoluogo che, numeri alla mano, conferma la sua efficacia nella separazione della spazzatura, ma nel progressivo aumento fino ad avvicinarsi al 60% di rifiuti inviati al recupero. E dagli esiti della differenziata, si sa, passano molte delle scelte politiche ambientali delle Amministrazioni: dai rincari o meno della Tari alla gestione dello smaltimento stesso dei rifiuti.

Il dato globale più aggiornato fornito da Hera consente di mettere a confronto gli anni 2013 e 2014, e da questi si scopre che il dato della differenziata nell’intero distretto forlivese è cresciuto passando dal 55% al 58,6%, ossia 80.586 tonnellate di rifiuti sottratte all’incenerimento nel 2014. Con una situazione piuttosto variegata fra comune e comune. Forlì città porta a casa un risultato più che soddisfacente perché mette a segno uno degli incrementi maggiori. Nel 2014 la differenziata nel capoluogo ha superato la soglia del 60% arrivando al 61,5% (56.431 tonnellate), ovvero 4,5 punti percentuali in più rispetto al 2013 quando si fermava ancora al 57%. La strada verso la via del post incenerimento, concetto e obiettivo politico riaffermato anche dal neo insediato assessore all’Ambiente Nevio Zaccarelli, è dunque ancora lunga, ma un segno della volontà di procedere in quella direzione, di fatto anche i cittadini lo stanno dando.

Il Comune che resta in testa alla classifica dei virtuosi è però ancora una volta Bertinoro, al 71% tondo tondo già nel 2013 e salito al 71,8% l’anno passato. Da rimarcare il risultato anche del primo Comune che nel territorio applicò in maniera allargata il porta a porta, ovvero Forlimpopoli (che però con l’ultima manovra di bilancio approvata in estate ha comunque aumentato la Tari di circa il 4%). Qui i cittadini hanno separato il 67,7% della loro immondizia (nel 2013 il 63,2%). Il salto di qualità con un balzo oltre il 50% si è avuto anche a Predappio, passato dal 45,5% al 51,6%. Risale la china di un risultato fin qui abbastanza modesto Castrocaro che partendo da un 32,9% del 2013, nel 2014 è avanzata di 6 punti percentuali passando al 38,8%. Ma ci sono anche diversi Comuni dove il dato, in controtendenza rispetto ai più, cala. Quello dove è stato più evidente è Tredozio, dove si è passati dal 48,7% a un ben più scarno 40,8%. Ed è in questo Comune che i cittadini ora si troveranno a pagare una Tari maggiorata di circa il 10%, benché anche a rincaro approvato resti una delle tariffe Tari più basse nel distretto forlivese, dove le situazione, come evidenziò una ricerca della Cna provinciale di febbraio sulle utenze commerciali e artigianali, presenta un quadro davvero differenziato. Anche Santa Sofia che già registrava percentuali bassissime, cala ancora: da 27,2% a 26,5%. Così a Dovadola, dove si passa da 29,9% a 29,2%. Anche in Comuni dove pure si erano raggiunti risultati lusinghieri, come Rocca San Casciano in un anno si sono persi un paio di punti, da 62,4% a 60,9%; a Modigliana da 65,4% a 60,3%.

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