Nel labirinto di mais si sono "persi" in cinquemila

Rimini

CERVIA. A causa della precoce maturazione del mais ha chiuso i battenti in leggero anticipo rispetto alle previsioni. Ma nei mesi di apertura ha fatto il pieno tanto che la prossima stagione l’esperienza sarà ripetuta: circa 5mila persone infatti, tra cui molti bambini, si sono perse e ritrovate all’interno del “Labirinto Dedalo” di Savio di Cervia, nel suo genere il più grande d’Europa. Dedicato quest’anno all’Expo, attraverso una rappresentazione gigante dell’icona dell’esposizione mondiale ricavata all’interno del terreno agricolo, il labirinto si è in pochissimo tempo ritagliato uno spazio autonomo tra le numerose attrazioni turistiche della zona. Un’occasione per riscoprire la natura, arricchita dalla possibilità di trascorrere una giornata all’aria aperta nella campagna ma a due passi dal mare, in mezzo a giochi, piante e animali. Ad ideare il labirinto effimero è stato Mattia Missiroli, architetto dall’estro artistico che ha condensato nel progetto la l’indole espressiva alla rigorosità della sua professione. «La mia è una materia molto bistrattata, un pochino dalla crisi, un pochino dai regolamenti contorti, farraginosi e interpretabili che hanno poco a che vedere con l’architettura intesa come forma d’arte, che dovrebbe essere attenta all’equilibrio, alla forma e alla proporzione piuttosto che alla correttezza formale delle carte. Era da tempo che cercavo una forma più dinamica e più “vera” d’espressione. E così sull’esempio di alcune esperienze internazionali come anche locali ho condiviso con l’azienda agricola “La Lunarda” la realizzazione di Dedalo, il cui nome è guarda caso quello di un architetto della mitologia». In tarda primavera ha preso corpo il labirinto, cresciuto col passare della stagione prima della mietitura anticipata al primo settembre. «Abbiamo scelto di partire piano, cercato di spiegare ai nostri ospiti l’obiettivo del nostro progetto che ha come caposaldo il labirinto ma che si è poi strutturato e integrato con una parte più didattica dedicata alle scuole e ai centri estivi, all’attività di equitazione, al gioco, il tutto all’interno della cornice del Parco del Delta del Po, in campagna ma a due passi da Milano Marittima. Pur avendo richiesto un notevole dispendio di energie dal progetto fino alla realizzazione “sul campo” - spiega - è stata un’ottima esperienza che ripeteremo sicuramente il prossimo anno. Realizzeremo un programma di attività di spettacolo in campagna, unendo così il fascino di questo luogo con una proposta artistica dedicata soprattutto ai bambini». (gi.ro.)

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