Uccidono un ragazzo e vanno in vacanza

Rimini

RIMINI. Dopo aver ucciso con un colpo di pistola un ventenne alla stazione ferroviaria di Corsico (Milano) sono scappati a Rimini, nella speranza di far calmare le acque e passare inosservati tra la folla di villeggianti. I carabinieri li hanno invece individuati e arrestati l’altra notte. In manette sono finiti due giovani, uno italiano e l’altro libico di appena sedici anni: sarebbe lui l’autore materiale del delitto che risale a giovedì sera.

A tradire i presunti responsabili dell’agguato è stata una telecamera pubblica. La vittima, un giovane di origine romena, è stato inseguito e ucciso e colpito a due passi dai binari, sulla linea ferroviaria Milano-Mortara. Il delitto è stato filmato: nel video, diffuso anche in rete, si vede l’arrivo della vittima in bicicletta e la successiva precipitosa fuga dei killer. All’arrivo dei primi soccorritori, il ferito era ancora agonizzante. E’ morto venerdì senza riprendere conoscenza. Gli assassini lo hanno lasciato morire, senza pietà. Le uniche indicazioni per gli investigatori sono arrivate dalle immagini. Ma anche una volta dato un nome ai possibili responsabili c’era da scovarli da qualche parte. Quale miglior posto per nascondersi della riviera romagnola? I due, dopo essersi sbarazzati dei loro telefonini, hanno preso il primo treno per Rimini, una specie di vacanza per sfuggire alle domande che qualcuno avrebbe potuto rivolgere loro.

I carabinieri di Milano si sono avvalsi della collaborazione dei colleghi di Rimini che, grazie alla conoscenza del territorio, hanno consentito di rintracciare la coppia di sospettati, sparita dalla circolazione dopo il fattaccio. I due ragazzi avevano trovato il tempo di trascorrere anche qualche ora in spiaggia, giusto per godersi uno scampolo di vacanza dopo l’orrore.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, i tre, vittima e carnefici, si erano dati appuntamento verso le 23 alla stazione ferroviaria di Corsico per discutere di un piccolo debito (sulla cui natura non c’è ancora chiarezza, ma accertamenti sono ovviamente in corso). L’incontro sarebbe poi degenerato, con il ferimento a morte del ventenne romeno. A estrarre l’arma e a sparare sarebbe stato il sedicenne. L'italiano e il libico, naturalizzato italiano, una volta in caserma, avrebbero fatto delle ammissioni. Sarebbe stato l’italiano - con cui sembra che il romeno avesse contratto il debito di poche centinaia di euro - ad attirare la vittima in stazione con un pretesto.

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