Ac/Dc, Imola come ai tempi dell'Heineken

Imola

IMOLA. Imola si appresta a riconquistare il posto che le spetta di diritto nell’universo della musica che conta. Forte di nove edizioni dell’Heineken Jammin’ Festival, ospitate fra il 1998 e il 2006, e di una del Sonisphere Festival, cinque anni più tardi, l’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” è pronto per ritornare a essere un protagonista di tutto rispetto del cartellone degli appuntamenti musicali estivi del nostro paese.

Il giorno che 90.000 persone stanno aspettando da più di sei mesi, da quel 17 dicembre del 2014 in cui sono stati messi in vendita i biglietti per la sola data in Italia della loro tournée, è finalmente arrivato. Ogni singolo aspetto è stato curato fin nei minimi dettagli per accogliere nel migliore dei modi Brian Johnson, Angus e Stevie Young, Cliff Williams e Chris Slade, ovvero gli Ac/Dc, uno fra i gruppi di maggior successo dell’intera storia del rock, che vanta una carrellata di hit praticamente senza fine e oltre duecento milioni di dischi venduti a livello internazionale.

Il tour precedente della band australiana in Europa risaliva oramai a cinque anni fa: 67 i concerti in programma nel Vecchio continente, sui 168 complessivi di una tournée mondiale (il Black Ice World Tour) che aveva preso il via già nel 2008. Tre le date nel nostro paese: due al Mediolanum Forum di Assago, in provincia di Milano, il 19 e il 21 marzo dell’anno successivo, e una allo stadio “Friuli” di Udine, il 19 maggio del 2010.

La trattativa per riportarli in Italia comincia tre anni dopo, quando Claudio Trotta della BarleyArts si fa avanti per organizzare un concerto della tournée seguente. All’inizio di dicembre 2014 circolano alcune voci sullo stadio “San Siro” e sul Circo massimo, poi arriva l’annuncio che nessuno si sarebbe aspettato.

A scegliere Imola e il circuito sulle rive del Santerno è stato lo stesso gruppo, e in particolare Johnson, che dell’autodromo si è innamorato il 24 settembre di due anni fa, quando è sceso in pista alla guida della Lamborghini Gallardo Gtr che gareggia nel campionato Blancpain Sprint Series per le riprese di una puntata dello show televisivo Cars that rock with Brian Johnson, trasmesso dal canale Quest del network Discovery.

Per questo tour la band dovrà fare a meno di Malcom Young e Phil Rudd, che hanno abbandonato gli Ac/Dc da troppo poco tempo per non essere ricordati dai fan più sfegatati del gruppo: il primo per questioni di salute, il secondo perché alle prese con un processo per minacce di omicidio e possesso di cannabis e di metanfetamine in Nuova Zelanda, reati di cui è stato accusato sulla base di tre denunce differenti e per cui Rudd si è dichiarato colpevole lo scorso aprile.

Nonostante questo, lo spettacolo, dando un’occhiata alle recensioni e ai commenti sui social network che si riferiscono ai concerti precedenti (da ultimi, quelli a Londra di sabato e a Dessel, in Belgio, di lunedì) è comunque assicurato.

Al netto di qualche modifica dell’ultimo momento, la scaletta della serata verrà aperta da Rock or Bust, la canzone che dà il titolo all’ultimo album in studio, il quindicesimo della band, seguita da Shoot to Thrill, Hell Ain’t a Bad Place to Be, Back in Black, Play Ball, Dirty Deeds Done Dirt Cheap, Thunderstruck, High Voltage, Rock’n’Roll Train, Hells Bells (preceduta dai tredici rintocchi di campana con cui si apre il disco Back in Black), Baptism by Fire, You Shook Me All Night Long, Sin City, Shot Down in Flames, Have a Drink on Me, T.N.T., Whole Lotta Rosie, Let There Be Rock e dai bis Highway to Hell e For Those About to Rock (We Salute You).

Le aspettative suscitate da quello che si può ben definire come l’evento musicale più importante di quest’anno possono essere descritte molto bene attraverso alcuni numeri: i primi 65.000 biglietti venduti attraverso internet sono andati esauriti in 48 ore, e i 90.000 biglietti complessivi sono stati polverizzati in soli cinque giorni, e solamente perché gli organizzatori avevano deciso di dilazionare le vendite nelle ricevitorie.

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