Il Donna Rosa di Marina di Ravenna

Rimini

Per due sere a settimana, mercoledì e giovedì, si cena ascoltando solo le onde del mare e i grilli della pineta. Il resto della settimana è movida e spiaggia, ma sempre accompagnate, a ogni ora della giornata, da ottima cucina: che siano le tapas del venerdì, l’aperitivo speciale del sabato e della domenica o il menù alla carta che lo chef appena arruolato Marco Di Francesco rinnova ciclicamente.

Il Donna Rosa di Marina di Ravenna ha vissuto in prima linea tutta la storia recente della vita notturna di questo animato pezzo di riviera, dandosi fin dall’inizio, 19 anni fa, un proprio stile preciso e aggiornandosi comunque costantemente nel tempo: l’ultimo restyling completo del bagno (che conta anche 180 ombrelloni) è di quattro anni fa. «Volevamo scardinare il concetto di classico bagno romagnolo: lettino, ombrellone, piadina, qualche palma, adatto per lo più solo alla famiglia – spiega uno dei tre soci di sempre, Domenico Regini –. Volevamo portare qui quello che allora vedevamo già su altre spiagge del Mediterraneo e non solo. Poi il nostro desiderio era puntare alla cucina, su quello abbiamo sempre investito molto».

Lo chef è appena cambiato, è il quarto dall’inizio dell’attività, ma la filosofia al momento è confermata: classica cucina di mare ma rivisitata, con alcuni piatti che non possono mancare, crudità e fritto (peraltro molto buono) in testa. In sala, di giorno camerieri accolgono i clienti in maglietta marinara a righe e tovagliette americane sui tavoli all’ombra del bel pergolato, di sera servizio ai tavoli in livrea, lume di candela e apparecchiatura completa. L’occhio vuole la sua parte e la cura del dettaglio lo accontenta, ma è anche la carta che convince, compresa quella dei vini, stappati e serviti con competenza al tavolo anche al calice.

Pochi piatti in carta (quattro primi e altrettanti secondi e dolci), con una digressione in più sugli antipasti che vanno dalla selezione di crudo alle cozze alla tarantina al polpo croccante su una crema di patate viola, tartare di tonno e avocado, capesante alla plancha, tartufo scorzone, maionese e salicornia, salmone marinato con crema di ricotta di bufala (prezzi variabili dai 30 ai 14 euro a portata). Dolci ben presentati con decoro di piccoli frutti (abbinati anche alle crudità di pesce) che provengono da una coltivazione locale di pregio del Cesenate: l’azienda Rosso Vivo che produce e rifornisce di bacche davvero di ogni genere ormai una buona fetta di grandi chef stellati.

Sempre i piccoli frutti sono protagonisti della proposta più “personale” della colazione: ovvero lo yogurt greco servito in un apposito contenitore arricchito di mirtilli, lamponi, uva spina e altri frutti inusuali e dalle molteplici proprietà non solo organolettiche ma anche salutari. Indispensabile la prenotazione a cena: 0544 530026.

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