Halcombe paga e il "Ridolfi" torna a sperare

Rimini

FORLÌ. Robert Halcombe ha versato, tramite bonifico bancario, la quota necessaria per il capitale sociale di “Air Romagna”. La notizia ha raggiunto la delegazione forlivese composta dal sindaco Davide Drei, dal deputato Marco Di Maio, dal consulente del manager americano Sandro Gasparrini e dal presidente di “Livia Tellus” (società partecipate dal Comune ndr) Franco Marzocchi, ieri mattina a Roma proprio mentre erano in procinto di varcare la soglia della sede dell’Enac.

E anche l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha accolto positivamente la notizia apprezzando il comportamento tenuto dalle istituzioni cittadine. Davanti a loro Gasparrini, nelle sue fresche vesti di “accountable manager”, ovvero il braccio operativo nominato nei giorni scorsi da Halcombe, ha mostrato ai funzionari i bonifici effettuati dal manager Usa su un conto corrente acceso in una banca degli Stati Uniti intestato ad “Air Romagna Spa”, pari a 2,8 milioni di euro, e sul conto di “Aviacom” (per un importo di 1,5 milioni) che con le quote degli imprenditori Armando De Girolamo e Calisto Maurilli (pari rispettivamente al 5 e 3 per cento) completa la compagine della realtà che dovrà gestire la pista cittadina.

E proprio questi soggetti si riuniranno domani a Pesaro nell’assemblea straordinaria che dovrebbe sancire l’avvenuto aumento di capitale fino a 3 milioni 98mila euro ed il suo effettivo versamento per almeno tre decimi, ovvero circa 800mila euro. «A quel punto - ricorda il presidente della Camera di commercio Alberto Zambianchi - il nostro ente registrerà l’operazione, dopo aver iscritto la società il 2 dicembre scorso, e l’iter potrà rilanciarsi». «Entro l’anno - gli fa eco Gasparrini - attendiamo la certificazione da parte di Enac Venezia, visto che finora possiamo dire di aver assolto già all’80 per cento delle verifiche necessarie per riaprire lo scalo sotto il profilo dell’organizzazione e della funzionalità degli impianti. I loro tecnici si sono resi conto di avere davanti un piccolo gioiellino tecnologico. In loco dovrà lavorare una squadra professionalmente molto preparata per ottenere il massimo. Dopo aver ottenuto la “patente”, che potrebbe permetterci di accogliere i voli già dal primo gennaio, ci prenderemo comunque un paio di mesi per il maquillage di pista e aerostazione senza forzare le tappe in attesa del decreto congiunto dei Ministeri dei Trasporti e dell’Economia». «La piena sintonia è collaborazione delle istituzioni locali ha consentito risultati insperati - rimarca il deputato Marco Di Maio -. Enac ha ribadito la disponibilità a che l’aeroporto torni ad operare. Ed è lo stesso interesse che ha mosso il sottoscritto, Davide Drei e prima ancora Roberto Balzani nel compiere ogni azione per dare concretezza alla speranza di riattivare lo scalo. Se, come pare, sono arrivati i fondi per costituire il capitale sociale di “Air Romagna”, finalmente si può andare in profondità sul progetto che resta competenza dei privati. Rimarremo vigili con fiducia e anche cautela; finché non sarà decollato il primo aereo non sarà abbasseremo la guardia».

 

 

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