Presi i ladri da "trasferta"

Rimini

FORLÌ. Con un blitz nel Lazio, gli uomini della Squadra Mobile di Forlì, in collaborazione con i colleghi di Roma e del commissariato di Cisterna, hanno arrestato i presunti responsabili di diversi furti compiuti tra la fine di luglio e l’inizio di agosto a Forlì e nel Forlivese. Ricettazione e furti aggravato le ipotesi di accusa formulate dal procuratore Sergio Sottani e dal sostituto procuratore Michela Guidi a carico di Mario Pattusi, 35 anni, Paolo Bastante, 36 anni e Gianni Caldaras, 42 anni. A loro gli investigatori sono arrivati grazie a un controllo eseguito dalla Polizia municipale di Forlì proprio in quelle giornate di fine luglio. La Fiat Punto sulla quale si trovavano, in zona via Mattei, aveva commesso un’infrazione stradale e così la pattuglia li aveva fermati. Nell’auto i poliziotti avevano trovato diverso materiale di provenienza “sospetta”: affettatrice, macchina da caffè, computer portatile, alcune penne d’oro, una macchina fotografica e altro ancora. Tutti oggetti dei quali il trio non ha saputo indicare provenienza. Per questo erano stati denunciati per ricettazione. Ma l’intervento della Polizia municipale si era intrecciato con quello della Squadra Mobile che indagando su alcuni furti di quei giorni aveva notato quella stessa Fiat Punto e quei tre personaggi localizzati nell’area di alcuni colpi tra Predappio, Magliano, Villafranca e Castrocaro. Furti nei quali i ladri non solo rubavano, ma danneggiavano suppellettili, imbrattavano muri. In un’occasione lasciando anche un’impronta che ha permesso di collegare i tre al furto.

Ieri mattina con gli ordini di custodia cautelare firmati dal Gip Camillo Poillucci, i poliziotti della Mobile di Forlì, di Roma, di Latina e quelli del Commissariato di Cisterna, sono entrati in azione isolando alcuni campi nomadi ad Aprilia e a sud di Roma, dove sono stati trovati i tre. Uomini che viaggiavano tutta la Penisola per mettere a segno colpi e poi tornare nelle loro residenze nel Lazio. Ora si trovano tra Regina Coeli e il carcere di Latina.

 

 

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