Tante le richieste perchè receda dal commiato

Rimini

FORLÌ. L’intenzione annunciata dal sindaco Roberto Balzani di non ricandidarsi per un secondo mandato comunale e il dito puntato, un vero e proprio j’accuse, contro il presidente Vasco Errani e il suo entourage sia in relazione alle politiche per la salute, sia verso quelle dei rifiuti, continuano, come è ovvio, a mantenere elevati i toni della critica e della polemica in un ambiente che non è più certo solo forlivese.

Nel Pd di Forlì. A Valentina Ancarani, neo segretaria del Pd forlivese (e al segretario comunale Paride Maretti) , tocca una grossa responsabilità che cercherà oggi, con la convocazione delle direzioni comunale e territoriale di affrontare. Ancarani, ma non solo lei, è rimasta spiazzata dalle dichiarazioni di Balzani e continua a sperare che nei prossimi giorni il sindaco possa rientrare sui suoi passi. Sull’indicazione per l’Ausl unica, uscita dal cappello a cilindro poche ore dopo la dichiarazione di Balzani da parte della Regione, secondo Ancarani «la Regione ha dato risposte positive» e il tono conciliante di Vasco Errani - secondo Ancarani - va nella stessa direzione. «Per quanto riguarda la lettera anonima, (quella ormai diventata nella letteratura locale la missiva del Corvo) - abbiamo già detto e ribadiamo - continua Ancarani - che rigettiamo qualunque infame tentativo di delegittimazione, sia del sindaco Balzani, sia della vita democratica del territorio».

Dentro al Pri. Vidmer Valbonesi, da qualche tempo nominato co-segretario regionale del Pri commenta: «La decisione di Balzani di non ricandidarsi ha sorpreso molti, sopratutto perchè aveva dichiarato che se vinceva Renzi lo avrebbe fatto. Qualcuno ha dichiarato che è un errore politico ed amministrativo, altri si sono commossi al fatto che l’uomo, dopo attenta meditazione abbia preso una decisione così sofferta, persino qualche oppositore storico si è commosso apprendendo che lo faceva contro l’ostracismo di Vasco Errani e della Regione contro Forlì. Non lo conoscete bene; quando ho letto la notizia sui giornali non mi ha sorpreso che non avesse informato che se stesso, poi mi sono detto che un programmatore della propria carriera come Balzani è sempre stato, non poteva che comportarsi così. Grazie a Renzi è l'unico sindaco presente in Emilia-Romagna nella direzione nazionale del Pd, sempre grazie alle primarie di Renzi vincerebbe le primarie a Forlì e probabilmente anche le elezioni ma non avrebbe alibi da portare a consuntivo dei suoi dieci anni». Molto più amichevoli le considerazioni del vicesindaco ravennate Gianantonio Mingozzi del Pri: «A Roberto Balzani va tutta la mia solidarietà umana e politica per le ragioni che ha evidenziato, ma , nel contempo l’auspicio è che possa cambiare idea affinché la popolazione di Forlì ti veda ancora sindaco nel prossimo mandato». «Non voglio entrare nel merito degli aspetti personali che hai evidenziato - conclude Mingozzi - ma sono d’accordo che quando un uomo pubblico viene ingiustamente vessato da chi non ha il coraggio del confronto a viso aperto e preferisce l’anonimato, allora si tocca il punto più basso della viltà».

Per Italia dei Valori. «L’Italia dei Valori esprime solidarietà al sindaco Roberto Balzani, ed auspica che, se c’è un minimo di possibilità di recedere da questa sua decisione, col pensiero alle politiche innovative avviate da continuare».

Verdi polemici. «Ricandidato o meno poco importa - dichiara la Federazione dei Verdi di Forlì-Cesena - ma in questo momento l’'unica cosa che non vorremmo più vedere è la riproposizione di personaggi, ceti politici, interessi che hanno così tanto danneggiato Forlì negli anni e che, almeno con Balzani, nonostante le differenze di fondo su temi per noi essenziali, sappiamo non essere sul tappeto. E infatti ecco pubblicare subito le foto e le dichiarazioni di alcuni dei personaggi a cui facevamo riferimento, uno dei quali (Piergiuseppe Dolcini, ndr.) ha dichiarato che si sacrificherebbe per il nostro bene, purché glielo chiedesse tutta la città, destra, sinistra, centro. Vogliamo ringraziarlo fin d’ora, non si scomodi, già ci sono bastati i suoi venti anni alla Fondazione»,

La richiesta di Sel.

«E’ difficile non condividere con il Sindaco - spiega Marisa Fabbri, coordinatrice forlivese di Sel - la critica su una strategia regionale che non ha posto particolare attenzione al territorio forlivese, ne sono la prova l’esito della vicenda del nostro Aeroporto, della Fiera ed ora la Sanità pubblica. Non è campanilismo, è semplicemente rivendicare che la Regione eserciti il ruolo equilibratore di uno sviluppo economico e sociale di tutto il territorio, ma una più equilibrata politica regionale deve sapersi accompagnare con un’altrettanto incisiva presenza ai tavoli di confronto Sinistra Ecologia Libertà non ha votato la delibera di costituzione dell’Ausl unica perché priva di contenuti di bilancio e di ipotesi organizzativa».

Comitato acqua. «Il Comitato Acqua Pubblica di Forlì-Cesena - si dichiara in una nota - apprende con stupore e sconcerto la decisione del sindaco di Forlì Roberto Balzani di non ricandidarsi per il secondo mandato, naturale completamento programmatico - amministrativo del primo. A lui diamo totale solidarietà in risposta alla vigliacca anonima lettera minatoria ricevuta. Concordiamo con lui e denunciamo che questo "sistema di potere non rappresenta più la trasformazione sociale", bensì gli interessi economici dei poteri forti che operano in Regione ed altrove, rifiutano la difesa dei Beni Comuni e vi si oppongono con forza.

Il Comitato si sente in piena sintonia con Balzani nella comune battaglia per la ripubblicizzazione della gestione dei Beni Comuni, acqua, rifiuti, sanità, scuola e lavoro».

In Forza Italia. Sulla non ricandidatura di Roberto Balzani prende posizione anche Antonio Nervegna, consigliere comunale di Forza Italia. «Sono rimasto abbastanza stupito che si tornata in auge la polemica sulla partecipazione minoritaria di Balzani a una casa di cura privata (Villa Serena, ndr.) visto che ne feci domanda in piena campagna elettorale cinque anni con tanto di richiesta di risposta. C’è però una differenza di stile. Io la domanda l’avevo fatta come candidato al consiglio comunale di Forza Italia-Pdl - mentre qui la missiva è anonima e di certo proviene da ambienti interni al Pd ostili a Balzani». «Non entro nel merito della sua decisione - continua Nervegna - che personalmente rispetto, ma voglio considerarla però come una scelta di cambiare dall’alto magari con l’aiuto del vertice nazionale del Pd di adesso quel blocco politico regionale del Pd che non si è riusciti almeno finora a modificarlo».

Pietro Caruso

 

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